Allegri senza paura «Ora dobbiamo fare cose straordinarie»
Tecnico: «Un k.o. inspiegabile dopo un gran 1° tempo: adesso rimetterò a posto ogni cosa»
La Signora non sa viaggiare. Non sa prepararsi la valigia. Non si ricorda più come si sta al mondo fuori dal salotto dell’Allianz Stadium: 10 gol presi sui 14 totali sono quelli compresi nel pacchettotrasferta. Così non è Juve. «Se ho paura che in vista del Barcellona qualcosa si sia rotto - dice Massimiliano Allegri -? Non ho paura di nulla, io rimetto a posto tutto».
NIENTE ISTERIE Eppure il «file» trasferta è scottante. «Detto che quando si perde bisogna stare zitti e che giustificazioni non ce ne sono, c’è che sono proprio tutti i gol presi fuori casa a infastidirmi. Solo a Sassuolo ne abbiamo preso uno, poi due o tre: e non va bene. E’ una di quelle gare inspiegabili, una sconfitta che ci lascia a bocca aperta. Un bel primo tempo, ma poi... ». Ma poi c’è che la classifica non ride più. «Abbiamo vinto sei scudetti di fila ma oggi le concorrenti sono migliorate e noi dobbiamo cominciare a fare cose straordinarie senza farci prendere dal nervosismo e dall’isteria. Ed essere sempre lucidi. Abbiamo meno punti perché abbiamo sbagliato due rigori al 90’».
SCHIAFFI Bernardeschi al posto di Dybala. «Le scelte le rifarei tutte - riprende il tecnico della Juve -. La verità è che abbiamo creato tanto, che è stato uno dei più bei primi tempi di quest’anno e che ci siamo innervositi dopo l’1-0 e disuniti dopo il raddoppio. Il gesto di Khedira sul terzo gol? Diciamo che poteva evitare di alzare il braccio», dice il tecnico un po’ seccato. I dubbi da rigore? «Non commento mai...». Altra chiave di lettura: le uniche due gare contro le prime sei della classifica sono state perse dai bianconeri, contro Lazio e Sampdoria. Nelle gare dopo le soste, soltanto ko. «E allora - riprende il tecnico -: speriamo di poter vincere i prossimi scontri diretti, quindi quelli contro Napoli e Inter. Il tempo c’è per rimediare perché tutto si decide alla fine». E alla fine, ecco il tweet di Max: «Se non si è reattivi con la testa si prendono gli schiaffi anche quando non si meritano». Punto. E ritorno a casa. Messi aspetta.