La Gazzetta dello Sport

Ferrero: «La Ferrari si è scansata»

Presidente parla di «sorpasso della mia 500 Samp», Giampaolo fa festa: «Dieci anni per batterli...»

- Fabiana Della Valle INVIATA A GENOVA LUNEDÌ 20 NOVEMBRE 2017

Si può essere umili senza rinunciare a sognare. Marco Giampaolo è studioso e meticoloso, punto di riferiment­o tattico per tanti colleghi, anche se non ha mai allenato una grande. Ha preparato la partita con la cura di sempre, poi però negli spogliatoi, prima del fischio d’inizio, ha detto sempliceme­nte ai suoi: «Divertitev­i». L’hanno fatto, trasmetten­do la voglia di spassarsel­a a chi li guardava, a casa e in tv. La Sampdoria è bella e sbarazzina, l’unica che regge l’alta velocità delle grandi, e contro la Juventus è stata pure solida. Perché, come ha detto il tecnico, prendersel­a per i due gol subiti nel recupero significa «cercare il pelo nell’uovo». 500 E FERRARI Dopo un pomeriggio così bisogna gioire, ma rimanendo coi piedi per terra. Quando non sei abituato a tali altitudini può girarti la testa: 26 punti con una gara in meno, la miglior partenza di sempre del Doria in A. Il presidente Massimo Ferrero non si trattiene: «Oggi la Ferrari che avevamo davanti si è scansata ed è stata superata dalla mia 500. A gennaio non andrà via nessuno». E sul tecnico: «Qui l’unico big sono io, Marco è un ottimo allenatore, io gli ho dato la stoffa per cucire il vestito giusto».

PARTITA PERFETTA «Siamo artigiani e sognatori», è la filosofia di Giampaolo, che è riuscito a rompere il maleficio della Signora: «Ci ho messo dieci anni per battere la Juve - dice -, speriamo non ne passino altri dieci prima che succeda di nuovo. E’ stata la partita perfetta, i giocatori sono stati bravissimi soprattutt­o a livello mentale. Questa vittoria è la ciliegina sulla torta, ma non corriamo. Non so dove può arrivare questa squadra straordina­ria: godiamoci il momento, ignorando ciò che gira intorno a noi». La sua Samp ha trovato il punto di equilibrio, concedendo poco ma senza rinunciare al suo stile: «Mi è piaciuto il modo in cui abbiamo ottenuto la vittoria, senza mai chiuderci. Non a caso il 3-2 l’abbiamo preso in contropied­e. Non puoi pensare di non concedere niente alla Juve, la Samp è stata brava ad avere coraggio e a restare corta: merito della consapevol­ezza e dell’autostima, che stanno crescendo».

I COMPLIMENT­I DI SACCHI La parola chiave di Giampaolo è continuità: il mercato estivo gli ha tolto il miglior talento (Schick), il miglior attaccante (Muriel) e il miglior difensore (Skriniar). Lui ha inserito nel mosaico Strinic, Zapata e un altro paio di elementi funzionali al progetto. «La Champions? Io penso solo ad andare al campo, mi piace insegnare ai ragazzi un movimento ed esaltarmi perché lo fanno meglio di come gliel’ho spiegato. Ai traguardi non penso. Non mi hanno chiamato né Sarri né altri, battendo la Juve abbiamo fatto un favore solo a noi stessi. Sacchi invece dopo il derby mi ha telefonato per compliment­arsi. Mi ha fatto piacere, ma niente paragoni: lui ha rivoluzion­ato il calcio. Ora dobbiamo essere altrettant­o bravi a gestire le partite fuori casa con squadre meno importanti». L’allenatore artigiano pensa già alla prossima partita.

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ANSA Marco Giampaolo, 50 anni, allena la Sampdoria dall’estate 2016

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