La Gazzetta dello Sport

Le lusinghe di Fonseca «Per battere Sarri serve la perfezione»

Serie A è una delle migliori leghe d’Europa: un giorno ci lavorerò»

- Giulio Di Feo @fantedipic­che

«Dopo il sorteggio tutti pensavano che Manchester City e Napoli avrebbero dominato: tanti campioni e due top in panchina, Guardiola è uno dei migliori al mondo, Sarri il migliore tra gli italiani. Io però ero convinto che potessimo giocarcela». Convinzion­e fondata: Paulo Fonseca ha cambiato le gerarchie del Gruppo F: il Napoli contro il suo Shakhtar domani deve vincere, e potrebbe anche non bastare. Nato in Mozambico, un passato da stopper arcigno, look da dandy e barba curata al pelo, la Champions League pare sorridergl­i: può passare il turno nel girone più bello. «Anche noi abbiamo qualità e siamo organizzat­i, e difatti abbiamo vinto tre gare su quattro. Contro il Napoli? Durissima, ma possiamo ancora sorprender­e».

Ha sentito Guardiola, che ha riempito di elogi il Napoli?

«Sì, e concordo in pieno. Negli ultimi anni ho seguito molto Sarri, l’organizzaz­ione delle sue squadre è eccezional­e. Dal punto di vista del gioco il Napoli è la miglior squadra italiana e una delle migliori in Europa. Sta facendo un gran lavoro».

Avete carriere simili: tanta gavetta, bel gioco, possesso palla ben sfruttato.

«Per me la cosa più importante è la passione per quello che faccio. Non conosco il passato di Sarri, ma in lui vedo la stessa passione, è il modo in cui giocano le sue squadre a mostrarmel­a. E poi la ricerca della qualità ci accomuna. Fin da quando ho iniziato ho sempre creduto nell’obbligo di dare alla gente belle partite. Non conta solo il risultato. Certo, è importante, ma lo è pure la qualità. E non vedo molti allenatori che amano il gioco, piuttosto ne vedo tanti che amano il risultato».

All’andata il Napoli l’ha battuto. Come?

«È difficile sorprender­e un avversario così. Ha un’ottima organizzaz­ione difensiva, non concede spazi. Devi aspettare che ti si presenti l’occasione e coglierla subito. Li avevo studiati, avevo una strategia, non entro nei dettagli perché dobbiamo rigiocarci. Però posso dire questo: se vuoi battere il Napoli devi essere perfetto».

Guardando ai singoli, chi toglierebb­e a questo Napoli?

«Non è facile, ne hanno tanti di valore. Per fortuna Koulibaly è squalifica­to: uno dei migliori centrali d’Europa. Al momento però nel Napoli fanno la differenza Mertens e Insigne, creano per loro e per gli altri».

Il San Paolo è uno stadio che sa scaldarsi. Lo teme?

«Sarà la prima volta che ci vado. Non ho paura, sappiamo che l’atmosfera sarà calda. Ma è bello che si senta la partita».

Sa, i tifosi sono sempre sospettosi. Se lo Shakhtar dovesse perdere al San Paolo, poi all’ultima partita basterebbe un pareggio tra voi e il City...

«Mi creda: non conosco nessuno che non voglia vincere una partita. La Champions non è un gioco, il prestigio di vincere una gara in questa competizio­ne è qualcosa di molto serio, un’ambizione per chiunque». SU SARRI E IL NAPOLI

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AP Paulo Fonseca, 44 anni, portoghese, 2a stagione allo Shakhtar

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