La Gazzetta dello Sport

Torino tradito dal Gallo Rigore fallito, pari Chievo

Blocca il centravant­i azzurro, senza gol da due mesi Baselli raggiunge Hetemaj: finisce 1-1, fischi dei tifosi granata

- Alex Frosio INVIATO A TORINO

Il Gallo arriva a testa bassa, giù la cresta, le spalle più curve del solito, quasi come lunedì sera a San Siro, davanti alla Curva Maratona che fischia, impietosa. Non solo lui, tutta la squadra. Chiede scusa, Belotti, senza alzare lo sguardo. Proprio lì sotto, in quella porta, ha sbagliato il rigore della possibile vittoria (quarto errore sugli ultimi sei calciati), del riscatto almeno parziale, del ferma-digiuno che dura ormai da due mesi esatti: il suo destro dal dischetto, dove era stato mandato da un fallo di Gobbi e dalla Var, finisce nelle fauci di Sorrentino, cuore Toro, suo ex compagno al Palermo e dunque conoscitor­e delle sue abitudini. Belotti non si sblocca e il Toro si riblocca contro un Chievo comunque più lucido, più ordinato.

A-TEAM CHIEVO L’A-Team di Maran è una squadra di veterani perfettame­nte addestrati nello sporcare il gioco avversario, come già dimostrato silenziand­o l’attacco del Napoli prima della sosta. Ha dunque proposto al Toro una partita totalmente diversa da quella - eccellente - in contenimen­to a San Siro contro l’Inter, e i granata hanno evidenziat­o limiti nella proposta. In più, il Chievo è scattato meglio al via, battendo con i cambigioco la sinistra del Toro, dove Ljajic non seguiva le discese di Cacciatore. I veronesi hanno così costruito un palo di Castro e al quarto d’ora il gol del vantaggio con Hetemaj: traversone di Cacciatore - appunto -, allungo di testa di Meggiorini e stacco sul secondo palo sulla testa di De Silvestri.

IL PARI La reazione granata è arrivata soltanto dopo l’infortunio di Castro, dopo un duro contrasto con Rincon. La variazione con Bastien al suo posto ha allungato le distanze nel centrocamp­o di Maran, il Torino ha alzato il pressing: Ljajic più tra le linee, Obi e Baselli in incursione. La mezzala italiana ha prima sfiorato il pari su filtrante di Ljajic e poi ha battuto nel salto in alto il disattento Tomovic e Cesar. Dopo l’intervallo, però, idee di nuovo annebbiate. D’accordo il centro intasato, ma il ricorso ad Ansaldi è stato eccessivo (96 tocchi, 10 passaggi sbagliati, 17 palle perse), soprattutt­o scarsa è stata la coordinazi­one nei movimenti di squadra. E trequarti desolatame­nte vuota, anche con Ljajic spostato a interno sinistro. Mihajlovic mette in conto una traversa di Iago Falque, con tocco decisivo di Sorrentino, un destro alto di Ljajic, il rigore sbagliato. Però Maran può controbatt­ere con un salvataggi­o di Burdisso su Hetemaj, un sinistro di Radovanovi­c appena fuori e il brivido-Inglese, gol annullato per fuorigioco solo a fine azione con conferma Var. Con il pari il Toro non riesce a scavalcare il Milan, prossimo avversario: visto il rendimento del Diavolo con chi gli sta davanti, è stata una doppia occasione persa.

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