Genoa, è già cura Ballardini Rigoni manda k.o. il Crotone
1Al Grifone basta una rete del mediano per dare una scossa al fondo classifica Nicola prova a svegliare la squadra nella ripresa ma non basta: «Noi in ritardo»
Elementare, Genoa. Davide Ballardini comincia a modo suo la terza «mission impossible» alla guida del Grifone. Vince all’esordio, nello scontro diretto sul campo del Crotone, e riporta serenità in un ambiente sferzato da 3 k.o. di fila (solo il pari in casa Milan negli ultimi 4 turni) e impaurito in piena zona-retrocessione. L’altro Davide (Nicola) riscopre i limiti della sua squadra, che pure intravedeva lo storico traguardo di tre successi consecutivi in Serie A. Evidentemente il Crotone spavaldo e imprevedibile è rimasto bloccato sul tasto-pausa, alle affermazioni ottenute contro Fiorentina e Bologna, prima della sosta del campionato.
NELLA TESTA Scrutato l’orizzonte disegnato dal predecessore Juric, Ballardini – da subentrato, aveva già firmato due salvezze per il club di Preziosi, restando imbattuto al debutto delle rispettive avventure -, propone un progetto tattico semplice. Riparte da un 3-5-2, dopo il 3-4-3 del tecnico croato. Le novità sono Spolli, Bertolacci e Pandev ma soprattutto emergono la determinazione e un pressing più «ragionato». La partita si mette subito bene per il Genoa, che all’11’ va in vantaggio. Decisiva ancora la «testona» di Luca Rigoni, lesto su cross di Laxalt a bucare sul secondo palo i distratti Ceccherini e Martella. Prima di ieri, il Genoa, sempre più versione-express (su 9 punti in classifica, 8 li ha presi in trasferta), aveva vinto solo una gara: a Cagliari, e nel 3-2 c’era stata un’incornata di Rigoni. «Ho lavorato tanto sulle teste dei giocatori – dice Ballardini -, per essere chiari e semplici nel gioco. Nel primo tempo avremmo dovuto sfruttare meglio le occasioni avute».
CROTONE, DOVE SEI? Il Grifone esibisce la delizia calcistica Taarabt e per 45 minuti prende a pallate (7 tiri nello specchio della porta) un Crotone irriconoscibile, quasi anestetizzato. Sulle conclusioni di Pandev e Taarabt (Lapadula in panchina ma sempre nel mirino del c.t. peruviano Gareca), Rosi e ancora Rigoni, il portiere Cordaz si oppone con parate determinanti; mentre Simic manca l’aggancio sul pallone per il possibile pareggio. A metà ripresa Nicola cambia registro, passando al 35-2 e poi al 3-4-3, ma il gioco è sempre lento e prevedibile. «Ballardini ha schierato un 53-2 e negli spazi stretti per noi è diventato difficile manovrare – commenta Nicola -. Sulle “seconde palle” siamo arrivati sempre tardi: c’è stata sempre troppa distanza tra i reparti».