Magia di Filloy Altra maratona: Milano si arrende
Un’incredibile tripla dell’azzurro tiene in vita Avellino che poi s’impone nel 2° supplementare
Quando Curtis Jerrells segna una tripla siderale, la seconda decisiva dopo quella che aveva portato la sfida all’overtime a 14” dalla fine, manca un solo secondo al coronamento dell’ennesima rimonta milanese, salita dal -15 del 2° quarto. L’eroe di Valencia festeggia, sfilandosi la maglia dai pantaloncini. Marty Leunen, vecchia volpe, invece resta sul pezzo. Rimessa con un lancio alla Tom Brady, palla che trova Ariel Filloy nell’angolo e contro-tripla, con coefficiente di difficoltà non calcolabile, che frusta la retina e frustra l’avversario. Nel 2° prolungamento, sono i punti di Rich e Wells a far volare Avellino alla vittoria.
EPISODI Impossibile non partire dalla cronaca, da quegli episodi, come giustamente li definisce poi coach Sacripanti, uno più incredibile dell’altro. Un colpo esterno che fa tanto felice il tecnico della Scandone, in chiara emergenza con le assenze di Fitipaldo e Fesenko, ma capace di sfruttare la stanchezza dell’Olimpia, sulle ginocchia dopo le due infrasettimanali di Eurolega, la prima in Spagna con altri due supplementari. Infatti quando la Sidigas era volata sul 47-32, nessuno si era stupito. Pareva il logico concretizzarsi di una situazione sin troppo chiara. «All’intervallo ai miei assistenti ho detto che eravamo gli stessi di Sassari, dopo il primo doppio turno di coppa – spiega Pianigiani –. Peccato perché invece abbiamo fatto un passo avanti e avevamo la gara in pugno». Praticamente vinta, non fosse stato per la coppia Leunen-Filloy. «Abbiamo interpretato bene la sfida – dice Sacripanti – difendendo l’area e sfidando qualcuno al tiro, magari esagerando persino quelle situazioni tattiche. Siamo cresciuti in difesa, questa vittoria mi rende molto felice perché spiega il valore del lavoro che questi ragazzi stanno facendo senza mai lamentarsi».
STRATEGIE La sconfitta fa solo il solletico a Milano in termini di obiettivi a lungo termine. E’ una di quelle che Pianigiani aveva messo in preventivo in momenti della stagione come questo. Ma è anche un’occasione sprecata. «Spiace per lo sforzo – argomenta il tecnico –. Sarebbe stato il premio per coronare queste 5 gare in 10 giorni. La lezione che possiamo trarre è che bisognava fare di più prima, avere più energia da qualcuno in avvio (con Abass e Cusin in quintetto rispetto a quello di Eurolega, ndr.), essere più bravi e non finire a -15». Invece la bambola iniziale ha costretto a un surplus di lavoro i soliti noti, entusiasmanti nel raddrizzare la baracca, soprattutto Jerrells come finalizzatore e Gudaitis come dominatore dell’area. «Siamo stati bravi ad approfittare della loro stanchezza – chiude Sacripanti – Vincere qui oltre ai 2 punti importanti per le Final 8, ci dà anche grande morale. Nemmeno sapevo che questa era la mia 600a panchina in Serie A, sono felice d’averla festeggiata nel modo migliore». Offra un caffè a Filloy e Leunen, se lo sono meritato.