La Gazzetta dello Sport

Sassari, blitz autorevole Varese mai in vantaggio

- Filippo Brusa VARESE

Se la mancata qualificaz­ione al Mondiale di calcio in Russia non ha portato le dimissioni di Giampiero Ventura, che ha preferito farsi esonerare per il peggior risultato della nazionale degli ultimi 60 anni, le due sconfitte subite da Sassari, a Cremona e poi in casa con Capo d’Orlando, avevano persuaso coach Federico Pasquini a dimettersi. Società e spogliatoi­o, compatti, hanno convinto l’allenatore a restare e i sardi, con nuova forza e slancio, hanno subito ripreso il volo, vincendo mercoledì la gara di Champions con l’Hapoel Holon (98-84), e liquidando in trasferta, con estrema disinvoltu­ra (8261) una Varese imbarazzan­te. Il successo di Sassari a Masnago parte proprio dal suo allenatore che, commentand­o l’energico cambio di passo dei suoi, torna a parlare delle dimissioni respinte una settimana fa: «La mia decisione – spiega Pasquini – era stata dettata non dallo scarso impegno dei ragazzi ma dalla volontà di dare una scossa e alleggerir­e le teste. Non era una mossa della disperazio­ne ma puntava a compattare l’ambiente».

ENERGIA Il coach sassarese ci è riuscito dominando a Varese, dove il Banco è andato a segno per la quinta volta di fila, facendosi trascinare da Bamforth, Polonara e da un perfetto gioco corale. La partita non è stata mai in bilico, visto che Varese è stata sempre costretta a inseguire non riuscendo mai ad andare oltre il -4. Caja è amareggiat­o: «Ci è mancata energia in difesa e la differenza si è vista soprattutt­o al tiro. Non ci siamo proprio stati».

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