Tennis E’ Dimitrov il maestro della nuova era
Deve sfruttare questo periodo di «vuoto di potere»
Una vittoria di fisico. Grigor Dimitrov alza meritatamente il trofeo delle Atp Finals sotto la pioggia di stelle della O2 Arena, grazie a una condizione fisica incredibile e straripante. David Goffin è arrivato all’ultimo appuntamento, al grande giorno della possibile incoronazione, completamente scarico. E’ il belga il giocatore più scaltro tra i due, ma il percorso per la finale, dove è riuscito a battere i primi due al mondo, prima Rafa Nadal poi Roger Federer, gli ha prosciugato energie fisiche e mentali. Un ginocchio incerottato fin dall’esordio e poi tutti i match difficili che ha affrontato, alla fine sono stati troppo pesanti per Pollicino, che adesso dovrà prepararsi anche per l’importante finale di Coppa Davis contro la Francia in programma il prossimo fine settimana. Goffin ha dato tutto, ha messo il cuore per annullare match point, ma Dimitrov è stato straripante. E’ stato capace di alcuni salvataggi incredibili grazie a una condizione atletica perfetta.
La strada che ha portato il primo bulgaro della storia a laurearsi «Maestro», non è stata troppo accidentata. Grisha non ha dovuto battere nessuno dei grandi favoriti: Federer, Nadal e Zverev. Si può tranquillamente affermare, senza nulla togliere al trionfo, che ha raccolto i frutti dello sforzo altrui. Ieri non ha giocato bene come nei giorni precedenti: arrivare alla finale da favorito lo ha frenato, in campo era contratto, il braccio non era libero, ma le gambe lo hanno portato in alto. Questa vittoria per Dimitrov è una grande iniezione di fiducia e capacità nei propri mezzi. E’ stato bravo anche a sfruttare l’assenza di tanti «big» e l’eliminazione dei pochi rimasti, e questo successo per lui deve essere la molla per fare un altro grande passo avanti. Dovrà sfruttare il periodo di «vuoto di potere», quando i quattro fenomeni non saranno più così imbattibili e i giovani della Next Gen non saranno ancora al top della maturazione. E’ stata una buona annata per Grigor, che si è finalmente e giustamente smarcato da questa pesante etichetta di Baby Federer, ha iniziato a lavorare più seriamente e ha abbandonato alcuni atteggiamenti sbagliati che in passato gli hanno fatto perdere tempo e occasioni. E’ pur vero che ha sempre avuto davanti a se il muro di cemento armato dei Fab Four, ma ora questo muro sta poco a poco sgretolandosi ed è il momento per lui di aprire una breccia. La prima occasione per dimostrare che la strada è quella giusta è senz’altro l’Australian Open. Per entrare tra i grandi non dovrà lasciarsi sfuggire nessuna occasione importante, evitando passaggi a vuoto come allo Us Open, quando è stato subito eliminato da Rublev. La tesi è pronta, ora manca solo la laurea.