VOLO ICARDI
L’Atalanta regge per un tempo Poi decide l’argentino con 2 colpi di testa spettacolari e imprendibili
Se fossimo nel Napoli ci preoccuperemmo seriamente di quest’Inter. La Juve può sempre riprendersi e la Roma ha un recupero (non dei più semplici) con la Samp, ma intanto i nerazzurri sono lì, non perdono da 15 partite, rispondono colpo su colpo. Due punti sono recuperabilissimi. Non sempre l’Inter dà spettacolo ma è organizzata come Spalletti, che le ha dato l’identità mancante, e solida come l’insuperabile Skriniar, uno dei simboli. E poi c’è Icardi, tremendo nella nuova interpretazione del ruolo di centravanti: l’argentino adesso partecipa e non aspetta più, accorcia le distanze, poi in area non c’è difensore che riesca a prendergli le misure. Questo 2-0 all’Atalanta è «firmato» dai suoi due gol, tutti di testa: i 13 centri in campionato sono valsi finora 12 punti. Ma l’Inter non è soltanto Icardi, altrimenti si rischierebbe di sottovalutarla. Mentre l’Atalanta non è ancora… l’Atalanta che ha conquistato l’Europa, o forse non lo è più.
PRIMA MEGLIO GASP Eppure per un tempo Gasp è riuscito a complicare la vita alla sua ex squadra: l’Atalanta era messa meglio, giropalla rapido, misure giuste, sovrapposizioni. Anche per la complicità della mediana nerazzurra che finiva spesso in inferiorità: Vecino subiva il ritmo, ossessivo per 45’, di De Roon e Valero era in una di quelle serate in cui non gli riesce di fare il trequartista, con Gasp che faceva uscire uno dei tre difensori (in particolare Palomino e Toloi) obbligandolo ad andare fuori giri senza appoggiare mai Icardi. Infine Gomez centravanti «di sinistra» del 3-4-3 obbligava Skriniar ad allargarsi, creando superiorità grazie anche alle discese di Castagne. Dall’altro lato l’Inter non riusciva a replicare perché la cosa meno brillante della serata era l’asse Perisic-Santon (a sorpresa dentro per Nagatomo). Un’occasione a testa – Icardi e Hateboer – e risultato in bilico finché Spalletti non fa la cosa giusta.
CAMBIA TUTTO Sembra un dettaglio, ma invece cambia tutto quando al 38’ Valero arretra in mezzala per comporre un 4-3-3: d’improvviso in mezzo l’Inter pareggia i conti e, con il movimento degli esterni (Perisic mediano alla Mandzukic), chiude le corsie. Non solo: lasciando teoricamente Icardi unica punta fa sì che l’Atalanta, ancora a tre dietro, sprechi due difensori. Un po’ il ritmo atalantino cala, un po’ Palomino e Toloi vanno in tilt se attaccati, il risultato è che tra il 6’ e il 15’ s.t. Icardi è devastante: di testa su punizione di Candreva aggirando la difesa (1-0) e ancora di testa, schiacciata questa volta, su anticipo e assist in corsa di D’Ambrosio (2-0), i gol da cross sono 10. Non c’è più modo per l’Atalanta di recuperare, al massimo qualche rimpianto per come Petagna, dentro sullo 0-1 per Ilicic, fa un po’ girare la testa alla difesa interista, trovando collaborazione a destra nell’altro nuovo Orsolini. Senno del poi, ma un attacco Kurtic (che rientrava), Ilicic (troppo largo) e Gomez (centravanti a modo suo) ha sicuramente facilitato il lavoro dell’Inter. LE SFIDE DIRETTE Due cose non vanno dimenticate: intanto l’Inter non ha le coppe, e quindi la concentrazione mentale e fisica sul campionato è totale, inoltre la solidità si vede dal fatto che ha superato Roma, Milan, Sampdoria e conquistato un pareggio contro il Napoli al San Paolo. Le restano la Juve, ma è da capire che Juve sarà, e la Lazio. Di sicuro, con Napoli e Roma, è quella che gioca meglio o almeno ha i momenti di calcio migliori. E sta recuperano giocatori come Gagliardini che ieri se l’è cavata addirittura meglio da centrale unico. Mentre all’Atalanta mancano – ben più di quanto abbiano aggiunto al Milan per vari motivi – sia Conti sia Kessie, per non dire di Spinazzola quasi sempre a mezzo servizio. Terza sconfitta di fila fuori casa, prima volta senza gol in trasferta da dicembre (il che la dice lunga sulla difesa di Spalletti) e un motivo per sorridere: alla prossima c’è il Benevento.
Solida, equilibrata, brillante a tratti. La squadra di Spalletti non si nasconde: è ritmo scudetto