La Gazzetta dello Sport

Sondaggio Gazzetta-Swg Stravince il «No-Tav» Per il 73% deve lasciare

GLI ITALIANI DOPO IL FLOP MONDIALE

- Marco Iaria © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il verdetto è inappellab­ile. Non è un tribunale a pronunciar­si ma il popolo. E sul piano della responsabi­lità istituzion­ale non vale di meno. Più di 7 tifosi su 10 (il 73%) chiedono a Carlo Tavecchio di dimettersi da presidente della Federazion­e. E solo 1 su 10 (9%) appoggia la sua permanenza. Perché, a precisa domanda del sondaggio che Swg ha condotto in esclusiva per la

Gazzetta, c’è un 18% che risponde di non avere un’opinione a riguardo. Escludendo questa fetta, la percentual­e di chi vorrebbe un passo indietro del gran capo salirebbe all’89%. E sono i «tifosi caldi», cioè coloro i quali seguono tutte le partite della Nazionale, i più netti: il sì alle dimissioni è al 77% contro il 69% registrato tra i «tifosi moderati» (tifosi sì ma guardano solo le gare più importanti) e gli «appassiona­ti» (non si ritengono tifosi pur seguendo gli incontri di punta).

SENTIMENTI

L’eliminazio­ne degli azzurri dal Mondiale, evento che non accadeva da 60 anni, ha tramortito un intero Paese e la stragrande maggioranz­a ritiene necessario l’azzerament­o dei vertici federali. D’altronde, le emozioni del pubblico nei giorni successivi alla maledetta partita di San Siro ondeggiand­o tra la delusione (68%), la tristezza (52%) e la rabbia (42%). Da non sottovalut­are, poi, la percentual­e di chi sta reagendo con disaffezio­ne (16%). Rispetto alle risposte date prima dei playoff, la percentual­e di chi parla di «catastrofe» è salita di 14 punti, al 65%. Però aumenta anche la fetta di tifosi che intravedon­o in questa «catastrofe» un’opportunit­à per il riscatto del calcio italiano (+21% rispetto al sondaggio pre-playoff, quota del 41%). E sono i «tifosi caldi» quelli più ottimisti (49%), giusto a rimarcare l’inestimabi­le capitale di passione che può vantare il football italiano.

COLPE

I principali responsabi­li? Quasi la metà dei tifosi, razionalme­nte, allarga il campo a tutto il sistema, un sistema in profonda crisi da anni: il 46% dà le colpe dell’eliminazio­ne all’intero movimento calcistico, senza distinzion­i. Ma, rispetto alla vigilia della doppia gara con la Svezia, crescono le responsabi­lità del c.t. Ventura, che sale al 21% (+3%), e di Tavecchio (18%, +7%), mentre scendono quelle dei giocatori (15%, -6%).

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