La Gazzetta dello Sport

I nomi restano quelli. A meno che uno straniero...

In pole Ancelotti, Conte, Ranieri, Mancini Di Biagio probabile traghettat­ore. Ma come escludere una scelta rivoluzion­aria?

- f.li. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ela nave va. Nel film di Fellini non finì benissimo. Ma il c.t. non c’è e, per tante ragioni, non arriverà fino a giugno. Non resta che una bella traversata in mare aperto (senza bussola) con un «traghettat­ore» che non può che essere Di Biagio, l’unico che abbia spessore e credibilit­à, nella tradizione federale. Almeno finché i potenziali candidati al ruolo di c.t. potranno essere disponibil­i.

TRAGHETTAT­ORE Il problema è che, al di là dello spessore del «traghettat­ore», potrebbero essere mesi persi: perché le due amichevoli di marzo (Argentina e Inghilterr­a) e quelle di giugno ( rivali da decidere) avranno una guida tecnica che potrebbe anche essere sconfes- sata dal nuovo selezionat­ore. A meno che non sia raggiunto prima un accordo verbale e ci sia quindi un c.t. «ombra»: il quale non può rivelarsi finché impegnato con un club.

A SETTEMBRE... Ma questa Nazionale ha bisogno di certezze immediate: un progetto tecnico serio (al di là di quello più ampio per la Figc). Invece un nuovo c.t. a giugno prenderebb­e la squadra a fine agosto, una settimana prima della Nations League nella quale si può anche retroceder­e in Serie B. Con conseguenz­e — sportive, finanziari­e, d’immagine — di cui è meglio non parlare adesso. Per non deprimersi.

FUORI DAI GIOCHI Ma quale c.t.? La gestione Ventura po- trebbe essersi portata con sé la «classe media»: nel senso che domani sarà più complicato proporre anche tecnici bravi come De Biasi o Guidolin. Perché l’opinione pubblica vuole il grande nome e, per una volta, non ci saranno lezioni morali sull’ingaggio: c’è in gioco la Nazionale, ci siamo già «bruciati» una volta. Tra i top si sono tirati fuori Allegri e Spalletti (in conferenza hanno detto «grazie, ma non ora») e Capello (contattato ieri dalla Gazzetta). E quindi? Restano quattro nomi credibili: Ancelotti, Conte, Mancini e Ranieri.

ANCELOTTI & CONTE Carletto è il nome più gettonato perché « quasi » libero, anche se il Bayern gli deve lo stipendio fino a giugno. Pretende un progetto serio, carta bianca su tutto, il suo staff e uno stipendio alto: insomma, cose legittime. Avrebbe la tranquilli­tà e l’esperienza per gestire il momento. Sullo stesso piano Conte, legato però al Chelsea fino al 2019: chi rompe il contratto (lui o Abramovich) paga una penale altissima. Quindi la speranza è che a giugno si arrivi a una separazion­e consensual­e. Sarebbe contento di tornare, farebbe subito una «squadra», è meno diplomatic­o di Ancelotti.

RANIERI & MANCINI Ranieri verrebbe subito (questo è bello) e pensa di meritarsel­o: un gran gestore, esperto, il «riparatore» lo chiamavano. Infine Mancini, un altro che sogna l’Italia e non avrebbe troppi rimpianti a lasciare lo Zenit. Sono le 4 nomination. A meno che non spunti uno straniero: è un tabù, ma la situazione è così disperata che non escluderem­mo niente. Le richieste del c.t. comprender­anno l’impegno dei club ad aiutare la Nazionale, nel nome di un interesse superiore. Questa è la prima missione del prossimo presidente. Altrimenti non si va da nessuna parte. Ne siamo coscienti?

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GETTY/EPA/AFP 1 Gigi Di Biagio, 46 anni, c.t. dell’Under 21 2 Carlo Ancelotti, 58 anni, esonerato dal Bayern, ora è in Canada, il Paese della moglie 3 Antonio Conte, 48 anni, allenatore del Chelsea 1
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