E Moratti ora ci crede «Il titolo non è utopia»
Piano piano. In silenzio. Senza far rumore. L’Inter è seconda e Massimo Moratti, quando sente la parola magica, non si trattiene. «Non è utopia parlare di scudetto, ma per scaramanzia è meglio non parlarne. L’Inter sta giocando seriamente e facendo i suoi punti con merito». Come dire: quando una cosa funziona, meglio non cambiarla. Moratti ieri era alla serata finale di «Sport Movies & TV 2017», il festival del cinema sportivo dove è stato premiato con la Ghirlanda d’onore. Assieme a lui Marco Fassone, ex dirigente interista diventato a.d. del Milan. I due si sono incrociati e alla fine, sulle scale, si sono stretti la mano. Fair play.
IL MERCATO Moratti ha ragionato da interista, in questo non cambierà mai. Un tifoso stratega: «Se può essere un vantaggio che la vera rivale della Juve sia il Napoli? Sì, ma è chiaro che ognuno deve conquistarsi la propria posizione. La Juve ha grande solidità ma non mi aspettavo questi risultati negativi. Dall’Inter invece nessuna sorpresa perché sono tifoso, sognavo all’inizio e continuo a sognare. Siamo partiti con l’idea di arrivare in Champions e rimane quell’obiettivo». La domanda sul mercato però è in agguato: chi ha comprato Ronaldo può sempre fare una valutazione su un rinforzo. Quando gli chiedono un parere su un acquisto a gennaio, Moratti è più che possibilista: «Questi signori (i proprietari attuali, ndr) sono generosi ma stanno attenti. Se ci fosse bisogno e in accordo con l’allenatore, faranno uno sforzo». E qui il dubbio resta: parlava il tifoso o l’ex presidente informato?