Turchi d’America Va da Holyfield e sogna il mondo
Massimo leggero firma per l’ex iridato e debutta il 1° dicembre: «Gli piacerò»
Diventerà un brand, a colpi di diretti mancini. Lo ha chiamato Holyfield , anche se tecnicamente lui prediligeva Tyson. Un fiorentino alla conquista dell’America, alla scoperta delle vere qualità di picchiatore dal volto gentile. Nei massimi leggeri, Fabio Turchi, «Stone crusher», nato il 24 luglio di 24 anni fa, imbattuto in 12 match e con 9 k.o. nel record, sta per presentarsi al pubblico del Rhode Island, dove il primo dicembre a Providence, accolto da tantissimi appassionati italoamericani, farà il debutto per la Real Deal di Evander contro Mitch «King Kamm» Williams, 15 vittorie su 24 match. E’ il primo di 3 appuntamenti annuali che Turchi dovrà sostenere, secondo l’accordo che lo studio legale Mdm di An- drea Orciani ha siglato con l’ente rappresentato dall’ex iridato. Un avanti e indietro con gli Usa che non impedirà al toscano di combattere in Europa: già fissato per il 2 febbraio il match per il titolo Ue al PalaMandela di Firenze dopo l’asta vinta dal manager Loreni: Turchi sarà lo sfidante del romeno Alexandru Jur (16-1), battendo il quale potrà diventare sfidante ufficiale al titolo continentale.
AMBIZIONI Figlio d’arte, seguito all’angolo proprio da papà Leonardo, ex tricolore dei mediomassimi, ha un obiettivo dichiarato: «Entro 3 anni voglio diventare campione del mondo». E cosa c’è di più difficile e suggestivo che dimostrare di valerlo sui ring americani? Lungimiranza e strategia: il primo passo è stato compiuto ieri a Milano, con Fabio che si è presentato con la compagna Paola Cappucci, campionessa di kickboxing decisiva nel suo passaggio al professionismo prima dei Giochi di Rio. «Ho lasciato l’Esercito, lo stipendio fisso, ma mi sentivo un dipendente, è stata una scelta coraggiosa. Cos’è l’America? Il posto migliore per esprimermi sul ring». Il fascino di essere un Carnera del 2017 a effetto socials, l’immagine non dannata del pugile e una prospettiva prestigiosa di stregare Holyfield: «Non l’ho ancora conosciuto, spero di convincerlo già dal primo match».