La Gazzetta dello Sport

Aiba: Wu lascia Tocca a Falcinelli pilotare la crisi

Presidente si dimette, cadono le accuse: l’italiano alla guida dell’ente

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Lo scontro che durava da mesi si risolve con un gesto inatteso: il presidente dell’Aiba, Ching-Kuo Wu, rassegna le dimissioni e permette così alla federazion­e mondiale della boxe amatoriale,che guidava dal 2006, di uscire dall’impasse dei ricorsi incrociati arrivati fino al Tas di Losanna.

LE ACCUSE A luglio, il comitato esecutivo aveva sfiduciato il taiwanese Wu, 71 anni, membro Cio dal 1998, con l’accusa di malversazi­one e di aver portato l’ente sull’orlo del collasso economico; la sede di Losanna era stata addirittur­a blindata dalla polizia. Il presidente aveva respinto gli addebiti e si era rivolto al tribunale, ma prima che si giungesse a una decisione definitiva ha deciso di dimettersi: « Le parti — si legge in un comunicato — hanno raggiunto un compromess­o amichevole e ogni azione intrapresa davanti alla giustizia è stata ritirata». Wu si è dimesso anche dal Comitato esecutivo del Cio.

ITALIA AL VERTICE L’abbandono di Wu, per statuto, porta ai vertici dell’Aiba il vicepresid­ente anziano Franco Falcinelli, che aveva già ricevuto la fidu- cia di 15 membri su 17 del Comitato esecutivo nelle fasi più concitate della crisi politica. In attesa di nuove elezioni, previste nel Congresso straordina­rio del 27 gennaio, il dirigente umbro, già tecnico federale (era all’angolo degli ori olimpici Oliva, Stecca e Parisi) e poi presidente Fpi, avrà pieni poteri e ha già avanzato qualche idea per la nuova governance verso l’Olimpiade del 2020: «Ringrazio Wu, il suo gesto serve a rasserenar­e il clima e a ripartire. Da anni siamo sotto osservazio­ne del Cio per importanti e delicate questioni etiche, dall’amministra­zione delle nostre finanze ai verdetti ingiusti nei più grandi eventi internazio­nali, perciò ci muoveremo su questi due piani». In particolar­e, per quanto riguarda l’aspetto più prettament­e sportivo, Falcinelli annuncia due progetti strettamen­te intersecat­i: «Ho in mente una Supergiuri­a che grazie all’aiuto della tecnologia video possa cambiare i giudizi palesement­e ingiusti a seguito di una protesta ufficiale di chi si sente danneggiat­o: i Mondiali e soprattutt­o l’Olimpiade sono la nostra vetrina e non possiamo macchiarli. E siccome la boxe vive di dilettanti­smo e anche di profession­ismo, creeremo una sorta di ponte tra le due realtà che possa risultare più efficace dei progetti degli anni scorsi».

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ANSA Wu e Franco Falcinelli

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