E in Lnd solo in 4 parlano pro Carlo
Di tutta questa vicenda del ribaltone della Dilettanti, ad aver mortificato Carlo Tavecchio non è stata tanto la scelta fatta da Cosimo Sibilia – spregiudicata, ma politicamente comprensibile –, quanto la mancanza di coraggio che ha bloccato quelli a lui più vicini tra i membri del direttivo Lnd.
POCHE PAROLE Quando il consiglio si è riunito, ieri mattina alle 9, dei 27 partecipanti poco meno della metà erano dati al fianco del presidente federale, guida della Lega Dilettanti per 15 anni fino al 2014. Ma a conti fatti, di quella pattuglia che avrebbe potuto mettere pesantemente in discussione la linea di Sibilia, solo in quattro hanno avuto il coraggio di prendere la parola: il vice vicario Bacchetta, il presidente della Lombardia Baretti, quello del Molise Di Cristinzi, e il siciliano Lo Presti. Facile, a quel punto, per un politico navigato come il senatore di Forza Italia portare il resto del Consiglio sulle sue posizioni. Una strategia che ora, però, deve completarsi con una breve transizione verso nuove elezioni, in cui Sibilia, con la spinta del 34% della Dilettanti e del ruolo di vicario federale, proverebbe a giocarsi le sue carte. Il commissariamento, invece, lascerebbe il pallino solo nelle mani del Coni e finirebbe per cambiare le percentuali elettorali, non a vantaggio della Lnd.