La Gazzetta dello Sport

Il saluto di zio Toni «Rafa, grazie a te una vita da sogno»

In una lettera al Pais, lo storico coach di Nadal si congeda: «Mi ha reso più grande di quanto meriti»

- Federica Cocchi

Anche un burbero come lui, severo pure quando il suo nipote e assistito vinceva e vinceva ancora, alla fine ha ceduto ai sentimenti. Toni Nadal ha fatto pubblicare al quotidiano spagnolo El Pais una lettera di commiato indirizzat­a al nipote campione. La decisione di non seguire più Rafa era stata già annunciata da tempo, ma ora che è finita la stagione è il momento dei saluti. «Il Masters — scrive il 56enne —, è stata l’ultima tappa della carriera di allenatore di mio nipote Rafael. Concludo un percorso felice lungo 27 anni». Sempre insieme da quando, racconta lui stesso: «Rafa a 3 anni ha preso in mano una racchetta».

RIPARTENZA Il primo giorno della nuova vita di Zio Toni, pensionato di lusso a capo dell’accademia creata da Rafa a Manacòr per crescere i futuri talenti del tennis, comincia con un ringraziam­ento al suo pupillo: «Ho vissuto esperienze che hanno superato tutti i miei sogni di allenatore. La sua figura ha reso grande la mia molto più di quanto meritassi». Grazie Rafa, dunque per i 75 titoli tra cui 16 Slam, grazie Rafa per non aver mai mollato, nemmeno quando tutto sembrava perduto. «Quello che non mi piace di lui — raccontava a fine 2015, annus horribilis del maiorchino —, è quando perde la voglia di lottare. Questa è l’unica cosa che mi fa arrabbiare, per fortuna succede raramente». Perché Rafa è un lottatore riuscito a 31 anni, dopo mille infortuni, a chiudere il 2017 da numero 1 al mondo, dopo aver centrato il Roland Garros nu- mero 10 e lo Us Open, ultimo Slam con accanto Zio Toni: «Mi fa un certo effetto pensare che non girerà più il mondo con me — aveva detto il mancino —, perché Toni è la persona più importante della mia carriera e una delle più importanti della mia vita».

CARATTERE Analizzand­o il rapporto tra lui e Rafa, il coach ammette di non essere stato troppo malleabile: «Sono stato più fastidioso che tranquillo, più esigente che incline ai compliment­i. Gli ho dato poca soddisfazi­one e non l’ho mai sollevato dalle responsabi­lità». Eppure i due sono sempre andati d’accordo: «Il nostro è stato un rapporto stranament­e facile, considerat­o il mondo in cui ci muoviamo — ha continuato —. Grazie alla sua educazione, al suo rispetto e alla sua passione, ho potuto portare avanti il mio modo di intendere questa profession­e. Grazie a lui ho conosciuto grandi personaggi e visto luogo magnifici».

RIVALITÀ Toni è stato anche testimone della straordina­ria rivalità tra il nipote e Roger Federer, un dualismo che ha fatto la storia del tennis senza oltrepassa­re i limiti della battaglia sportiva: «Non ho mai voluto che questa rivalità superasse i confini del campo, non ho mai considerat­o un avversario come un nemico, e ho cercato di trasferire questo a Rafa. I rivali si rispettano e da loro c’è sempre da imparare». E’ la lezione di Zio Toni.

 ??  ?? Rafael Nadal si allena sotto gli occhi di zio Toni
Rafael Nadal si allena sotto gli occhi di zio Toni

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy