La Gazzetta dello Sport

«Lewis solido. Seb? Errori e guai»

Stewart: «Hamilton ha fatto crescere la Mercedes». Herbert: «Pesano più i guasti che gli sbagli di Vettel». Ultima missione Ferrari del 2017: vincere finalmente a Yas Island

- Andrea Cremonesi Filippo Grimaldi

Ok, l’assalto al titolo è fallito. Ma più passano i giorni dal GP del Messico nel quale Lewis Hamilton ha esposto il cartello «game over» e più ci si rende conto che la stagione della Ferrari è stata comunque da incornicia­re. Lo dicono i numeri: 5 vittorie mancavano dal 2010. Non solo, il 2017 sarò comunque ricordato a Maranello per il crollo di una serie di muri ormai stagionati: per esempio il ritorno al successo nel GP di Monaco dopo 16 anni (l’ultimo prima di Sebastian Vettel a riuscirci era stato Michael Schumacher nel 2001!), o quello a Interlagos di due settimane fa che ha chiuso un buco che durava dal 2008 (vittoria di Felipe Massa), così come da quella stagione (GP di GP di Francia) mancava quella prima fila tutta che Seb e Kimi Raikkonen fanno ottenuto quest’anno prima in Russia e poi a Monaco e in Ungheria.

ASSALTO Ora prima che cali il sipario sul 2017, domenica ad Abu Dhabi (diretta alle 14 su Rai 1 e Sky) Maranello ha l’opportunit­à di sfatare un altro tabù, quello del circuito di Yas Island dove i brutti ricordi superano di gran lunga quelli lieti. Su tutti ovviamente pesa il macinio del 2010, quando Alonso arrivò «papa» e se ne andò «cardinale». Ma, se da allora non ci sono stati altri esiti così drammatici, i piloti del Cavallino non sono comunque mai riusciti a vincere, o a conquistar­e la pole. Una traiettori­a, quella del Cavallino, che non coincide con quella personale di Vettel, il cui ricordo migliore coincide ovviamente con il peggiore di Alonso, perché in quel «maledetto/benedetto 2010» Seb vinse a sorpresa gara e primo titolo, bissando il successo dell’anno precedente. E, dopo aver vinto il 4o Mondiale in India, si impose anche nel 2013.

PARITÀ Tre successi in 8 edizioni. Esattament­e quanti ne ha conquistat­i Hamilton che qui ha vinto con la McLaren (2011) e due volte con la Mercedes nel 2014 e l’anno scorso. Domenica dunque l’equilibrio potrebbe spezzarsi a favore dell’uno o dell’altro, visto che solo loro i candidati migliori al successo considerat­o che quest’anno hanno vinto più di tutti: 9 volte Hamilton, 5 Vettel.

BILANCIO In attesa dell’ultimo atto 2017, abbiamo già sentito 5 «saggi» per fare un bilancio: due ex iridati come Jackie Stewart (78 anni) ed Emerson Fittipaldi (70) — 5 titoli in due — quindi David Coulthard (46), Johnny Herbert (53) e Martin Brundle (58), 565 GP in tre, ora tra i commentato­ri tv più apprezzati in Gran Bretagna. Tutti concordi nel garantire che per maturità e lucidità Hamilton ha siglato la miglior stagione della sua carriera anche se non ha vinto ad esempio come nel 2014 (11 corse). E la Ferrari? Grande stagione ma Singapore e i guasti accusati tra Malesia e Giappone sono costati il titolo. In particolar­e mentre Brundle, Coulthard e Fittipaldi non se la sentono di scindere le responsabi­lità del pilota per gli errori di Singapore e Messico da quelli legati alle rotture meccaniche, Stewart è piuttosto severo con il tedesco: «Ha commesso così tanti errori che a volte non mi sembrava lui». Mentre per Herbert «decisive sono state le rotture».

 ?? EPA ?? La Mercedes di Hamilton, 32 anni, precede la Ferrari di Vettel, 30: Lewis ha vinto 9 GP, Sebastian 5
EPA La Mercedes di Hamilton, 32 anni, precede la Ferrari di Vettel, 30: Lewis ha vinto 9 GP, Sebastian 5

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