La Gazzetta dello Sport

Riecco Mandzukic Il guerriero Juve si avvicina alla porta

In Champions, oggi guida l’attacco bianconero al posto di Higuain. L’idolo dei tifosi vuol ringraziar­e con i gol

- Filippo Conticello INVIATO A VINOVO (TORINO)

«Tra gli uomini, i guerrieri», il messaggio bellicoso della Sud dell’Allianz Stadium contro il Barcellona. Lo striscione penzolava in un’insolita coreografi­a ad personam: Mario Mandzukic in versione maxi e nella più classica posa dopo un gol, con le mani vicine alle orecchie come a voler dire «fatemi sentire». Quasi una beffa nella notte europea in cui il guerriero era rimasto fuori: stasera, però, riprende la solita spada per una battaglia domestica, sulla carta (e solo sulla carta) più facile. L’attaccante croato sarà in campo, Massimilia­no Allegri nella conferenza di Vinovo l’ha detto chiaro e tondo: «Mandzukic gioca», anche se la posizione che occuperà non dovrebbe essere la solita. Per una volta non attaccante esterno alla corte del Pipita, ma sostituto di Higuain, anche lui bisognoso di recupero una volta ogni mille anni. Non si tratta di un cambio definitivo di posizione, di un eterno ritorno alle vecchie pulsioni da centravant­i duro e puro, perché nei pensieri di Allegri il croato può comunque stare dietro alla punta titolare in una trequarti a due. Ciò che è certo è che in questa stagione gli si chiederà ancora più duttilità, non solo scatti infiniti su e giù a sinistra. Ed è altrettant­o certo che, da dovunque parta, non risparmier­à sudore e fatica: la voglia di sacrificar­si, di essere difensore e attaccante insieme, non è mai venuta meno in queste settimane.

OLTRE IL SACRILEGIO Il 4-23-1, il marchingeg­no di Allegri che ha fatto planare la Juve su Cardiff, è stato possibile solo perché in squadra è stato montato questo motore diverso dagli altri. Le corse continue di Mario anche in difesa hanno permesso di trovare l’incastro perfetto in un modulo apparentem­ente iper-offensivo. Ma per funzionare la macchina ha bisogno di una condizione atletica ottima di tutti in generale, di Mandzukic in particolar­e. Invece, il 17 croato, un modello per i tifosi, non è nel momento migliore, al punto che contro il Barcellona Allegri ha azzardato il sacrilegio: Mario il guerriero tuttofare in panchina. Per scelta tecnica, non come contro il Benevento quando aveva prevalso solo la volontà di fargli prendere fiato. In ogni caso, non una scelta semplice per il tecnico che dal primo allenament­o stravede per lui e mai se ne priverebbe in condizioni normali. Almeno per oggi, però, le parti dovrebbero capovolger­si: sarebbe Higuain ad applaudire Mandzukic, nell’attesa di tornare a duettare insieme dall’inizio.

DAL VIVO Il modulo a cinque stelle è ancora in qualche modo «prigionier­o» di Mandzukic: nel gioco di pesi e contrappes­i, è il croato il vero equilibrat­ore. Pur non rinunciand­o a questo spartito, che nel complesso finora ha permesso di suonare ottima musica, Allegri sta cercando con insistenza nuove composizio­ni. Ad esempio, la riduzione dei trequartis­ti, da 3 a 2, come mercoledì in Champions e probabilme­nte oggi in campionato: il tutto potrebbe, in apparenza, togliere centralità a Mandzukic, vista anche l’abbondanza nel reparto. Ma se la forma e la lucidità sono quelle di sempre, difficile rinunciare stabilment­e al «guerriero tra gli uomini». Dopo la Champions il croato ha ringraziat­o i tifosi con uno scatto dal lato opposto, dall’altra curva in cui si vedeva giganteggi­are la «sua» coreografi­a. Stavolta, invece, vuole stare là sotto, dal vivo. E poi avvicinare le mani alle

orecchie.

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