Riecco Mandzukic Il guerriero Juve si avvicina alla porta
In Champions, oggi guida l’attacco bianconero al posto di Higuain. L’idolo dei tifosi vuol ringraziare con i gol
«Tra gli uomini, i guerrieri», il messaggio bellicoso della Sud dell’Allianz Stadium contro il Barcellona. Lo striscione penzolava in un’insolita coreografia ad personam: Mario Mandzukic in versione maxi e nella più classica posa dopo un gol, con le mani vicine alle orecchie come a voler dire «fatemi sentire». Quasi una beffa nella notte europea in cui il guerriero era rimasto fuori: stasera, però, riprende la solita spada per una battaglia domestica, sulla carta (e solo sulla carta) più facile. L’attaccante croato sarà in campo, Massimiliano Allegri nella conferenza di Vinovo l’ha detto chiaro e tondo: «Mandzukic gioca», anche se la posizione che occuperà non dovrebbe essere la solita. Per una volta non attaccante esterno alla corte del Pipita, ma sostituto di Higuain, anche lui bisognoso di recupero una volta ogni mille anni. Non si tratta di un cambio definitivo di posizione, di un eterno ritorno alle vecchie pulsioni da centravanti duro e puro, perché nei pensieri di Allegri il croato può comunque stare dietro alla punta titolare in una trequarti a due. Ciò che è certo è che in questa stagione gli si chiederà ancora più duttilità, non solo scatti infiniti su e giù a sinistra. Ed è altrettanto certo che, da dovunque parta, non risparmierà sudore e fatica: la voglia di sacrificarsi, di essere difensore e attaccante insieme, non è mai venuta meno in queste settimane.
OLTRE IL SACRILEGIO Il 4-23-1, il marchingegno di Allegri che ha fatto planare la Juve su Cardiff, è stato possibile solo perché in squadra è stato montato questo motore diverso dagli altri. Le corse continue di Mario anche in difesa hanno permesso di trovare l’incastro perfetto in un modulo apparentemente iper-offensivo. Ma per funzionare la macchina ha bisogno di una condizione atletica ottima di tutti in generale, di Mandzukic in particolare. Invece, il 17 croato, un modello per i tifosi, non è nel momento migliore, al punto che contro il Barcellona Allegri ha azzardato il sacrilegio: Mario il guerriero tuttofare in panchina. Per scelta tecnica, non come contro il Benevento quando aveva prevalso solo la volontà di fargli prendere fiato. In ogni caso, non una scelta semplice per il tecnico che dal primo allenamento stravede per lui e mai se ne priverebbe in condizioni normali. Almeno per oggi, però, le parti dovrebbero capovolgersi: sarebbe Higuain ad applaudire Mandzukic, nell’attesa di tornare a duettare insieme dall’inizio.
DAL VIVO Il modulo a cinque stelle è ancora in qualche modo «prigioniero» di Mandzukic: nel gioco di pesi e contrappesi, è il croato il vero equilibratore. Pur non rinunciando a questo spartito, che nel complesso finora ha permesso di suonare ottima musica, Allegri sta cercando con insistenza nuove composizioni. Ad esempio, la riduzione dei trequartisti, da 3 a 2, come mercoledì in Champions e probabilmente oggi in campionato: il tutto potrebbe, in apparenza, togliere centralità a Mandzukic, vista anche l’abbondanza nel reparto. Ma se la forma e la lucidità sono quelle di sempre, difficile rinunciare stabilmente al «guerriero tra gli uomini». Dopo la Champions il croato ha ringraziato i tifosi con uno scatto dal lato opposto, dall’altra curva in cui si vedeva giganteggiare la «sua» coreografia. Stavolta, invece, vuole stare là sotto, dal vivo. E poi avvicinare le mani alle
orecchie.