Mihajlovic al Milan: «Cambiati 9 titolari rimasti due, i miei Gigio e Romagnoli»
Allenatore dei rossoneri: «Esonerato quando eravamo sesti in classifica e in finale di Coppa Italia». Dentro un altro ex, Niang
Una tirata d’orecchie a quello che fu il «suo» Milan, cullando il sogno di dare la svolta alla stagione del Toro, anche se questo vuol dire complicare la vita all’amico Montella. Ha mille pensieri, Sinisa Mihajlovic, alla vigilia della sfida di oggi a San Siro. Rispetto a quando era il tecnico del Milan, troverà una galassia rossonera completamente diversa: «Non so quali siano i loro problemi e comunque non ho rivincite da prendermi. Al Milan ho dato il massimo e ho la coscienza pulita: quando sono stato esonerato eravamo sesti in classifica e in finale di Coppa Italia, che mi spiace non aver giocato. Poi vedo che per andare in Champions ha cambiato nove undicesimi tenendo soltanto Romagnoli e Donnarumma che avevo scelto io». Il tuffo nel passato è già finito, al centro dei suoi pensieri c’è il Toro che vive un momento difficile culminato con i fischi di una settimana fa contro il Chievo: «Il nostro obiettivo stagionale è raggiungere un posto in Europa League e in classifica siamo lì: se oggi vinciamo siamo settimi. Certo, potevamo fare di più: abbiamo perso punti e l’entusiasmo iniziale, ma lo faremo tornare, ne sono sicuro. Soltanto la Samp fra le nostre dirette concorrenti sta andando oltre le aspettative; e non credo sia più forte del Toro».
RIECCO NIANG In settimana, Miha ha ricevuto le sollecitazioni di Urbano Cairo che vuol vedere «un Toro garibaldino che sappia ripetere quanto ha fatto tre settimane fa contro l’Inter», cullando il sogno di battere l’unica squadra che il presidente non ha mai sconfitto. «Tutti vogliamo rivedere quel Toro, tutti vogliamo vincere. Oggi servono coraggio e lucidità, ma per farcela dobbiamo essere più concreti in attacco: non possiamo creare cinque o sei occasioni per fare un gol». Per avere una squadra cinica riecco Niang, il pezzo pregiato dell’ultimo mercato granata che è pronto al rilancio. A parole il tecnico serbo fa pretattica («Niang giocherà, vediamo se dall’inizio o a gara in corso») ma il dado è tratto. Miha, d’altra parte, aspettava il momento giusto per varare l’operazione rilancio visto che - dopo la falsa partenza - Niang era finito in panchina contro Cagliari, Inter e Chievo; il bagaglio di motivazioni che accoglierà oggi a San Siro il franco-senegalese potrebbe fare il resto. Anche a costo di penalizzare Montella: «Vincenzo è un amico, lo conosco dai tempi della Sampdoria, quand’era un ragazzino ma già un grande giocatore; e io l’ho anche fatto segnare di testa. Spero esca da questa situazione, ma dalla prossima settimana...».