La Gazzetta dello Sport

Montella fa 300 e respira «Adesso è girato il vento»

Tecnico del Milan tocca cifra tonda in panchina e prepara la rimonta «Sto lavorando per il futuro, ma ora non esiste altro che la vittoria»

- Marco Pasotto INVIATO A MILANELLO (VARESE)

Trecento. Oggi sono trecento e per tornare indietro alla numero uno, quando tutto iniziò, occorre riavvolger­e il nastro fino a febbraio di sei anni fa. Il numero peraltro è piuttosto evocativo, e magari dentro di sé Vincenzo Montella si sente come uno degli spartani alle Termopili. Solo che senz’altro non è pronto a morire («Sto lavorando per il futuro»), anche se in fondo è una piccola grande guerra anche la sua. Contro i risultati, contro la classifica, contro la critica. Nel suo caso, però, trecento sono sempliceme­nte le panchine da profession­ista, spalmate su cinque squadre. E’ un bel traguardo, possibilme­nte da onorare come è successo per la numero uno, cento e duecento: vincendo.

MENTE SGOMBRA Lo chiede la società a lui, e lui lo chiede alla squadra. Anche perché adesso inizia la discesa. Non si va dritti come nel salto con gli sci, è più come scendere con la bici dai tornanti: esistono le curve, ma almeno si viaggia verso il basso. Lo dice molto banalmente la classifica: le sei che precedono (e attenzione: almeno fino alle tre di oggi pomeriggio davanti al Milan si sono piazzate anche Bologna e Chievo) ai rossoneri non hanno lasciato nemmeno le briciole. Ciò significa che tutti i punti conquistat­i fino ad ora sono arrivati con avversarie messe peggio coi punti. Volendo sintetizza­re un po’ più brutalment­e: è finita l’epoca dei se e dei ma. Montella in realtà – sebbene ieri abbia ricordato l’ampio numero dei nuovi giocatori, i diversi infortuni e il calendario fittissimo – per natura e carattere non ama attaccarsi agli alibi. E infatti sillaba: «Ora che abbiamo sistemato il discorso Europa League, abbiamo la possibilit­à di avere la mente più libera e di concentrar­ci maggiormen­te sul campionato. Ci sarà più tempo per lavorare su quei dettagli tattici di cui abbiamo potuto occuparci poco». Sarebbe stato bello anticipare i tempi, chiudendo la questione già ad Atene.

AVVICINAME­NTO A tenere banco comunque sono il calendario e i numeri di questo Milan. Il calendario, è vero, scende nel coefficien­te di difficoltà, ma paradossal­mente proprio per questo diventa più infido: se perdere a Napoli o con la Juve ci può stare, che cosa succederà d’ora in avanti se qualcosa non dovesse funzionare? Montella risponde agganciand­osi alla manita calata sul Vienna: «Se dopo un errore come quello di Bonucci la squadra riesce comunque a vincere 5-1, vuol dire che è cambiato il vento». Sarebbe auspicabil­e restare sui livelli esibiti sin qui contro chi seguiva in classifica: sei vittorie e un pareggio con 15 gol fatti e 3 presi, a fronte di sei sconfitte su sei con 4 gol fatti e 15 presi contro le prime sei della classe. Uno specchio che ha dell’incredibil­e. «A parte due volte, anche con le big abbiamo sempre fatto ottime prestazion­i. Ci stiamo avvicinand­o. Ma adesso dobbiamo necessaria­mente vincere». Il senso della vita rossonera, da oggi in poi, è tutto qui.

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy