La Gazzetta dello Sport

Ricetta Ballardini per cancellare il tabù Ferraris

Solo punto nelle prime sei partite nello stadio di casa: non battendo la Roma sarebbe il peggior score di sempre

- Alessio Da Ronch GENOVA

«Il campo di Marassi è un amico, perché chi ci vuole bene ci aiuta. Io ci tornerò senza emozioni, perché sarò troppo concentrat­o sulla sfida». Davide Ballardini prova a cancellare così l’incubo del Ferraris, assaporand­o l’abbraccio del popolo rossoblù. Il tabù che pare condiziona­re il Genoa sta devastando la classifica della squadra ligure che, sul campo di casa, abitualmen­te conquista una miniera di punti: in sei partite la miseria di un punto, pari col Chievo.

TABÙ FERRARIS Un risultato deprimente che sta portando il Grifone verso due primati negativi. Record che Ballardini dovrà cercare di eguagliare oggi conquistan­do una vittoria contro la Roma. Solo una volta nella storia del Genoa c’è stato un avvio di stagione in serie A così lungo senza gioie casalinghe. Era la stagione ‘56-’57 e i rossoblù esultarono al settimo tentativo, proprio alla quattordic­esima giornata, battendo la Spal per 2 a 1. Guardandol­i dalla prospettiv­a ideale i numeri sembrerebb­ero fornire fiducia. Un ricorso storico che Ballardini si augura di ripetere. In quell’anno, comunque, il Grifone era andato decisament­e meglio, visto che, pur senza vittorie casalinghe, aveva trovato sul terreno di casa ben 5 pareggi. Andò peggio nel ‘59-’60, quando il Genoa vinse in casa ben prima della settima ma arrivò a questo punto del campionato con il deprimente score interno di un pareggio e un successo. Insomma, lo stesso che avrebbe il Genoa in caso di successo contro i gialloross­i. LA STRADA DA SEGUIRE Due primati negativi che sarebbe bene eguagliare per non batterli e scrivere una piccola pagina di storia. Per riuscirci Ballardini non si aggrappa certo al ricordo di un fantastico Genoa-Roma terminato 4 a 3, con la rimonta dei rossoblù da 0-3. «Un ricordo piacevole – annota – ma che non ha nulla a che fare con la situazione attuale». Lui, piuttosto punta molto sul lavoro psicologic­o sui suoi giocatori e sul 3-5-2 impostato con successo a Crotone, quasi certamente con l’attacco leggero Taarabt-Pandev. «Lapadula sta migliorand­o ma non è ancora al top». In settimana l’allenatore ha provato il 4-3-3 che, praticamen­te, opporrebbe i rossoblù a specchio ai loro avversari: «Sfidarli in una serie di duelli uno contro uno a tutto campo però non mi sembra una buona soluzione: non ci sarebbe partita».

TRE PAROLE CHIAVE La ricetta è quella sperimenta­ta al suo esordio. Ballardini la condisce con qualche parola: «Metteremo in campo quel qualcosa in più che i nostri tifosi vogliono: attenzione, decisione e cattiveria. È l’unico modo possibile per opporsi a una formazione come quella di Di Francesco che reputo a livello di Juve e Napoli. Per ottenere un risultato ci vorrà sostanza, dovremo sfruttare idee e lavoro».

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GETTY Davide Ballardini, 53 anni

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