La Gazzetta dello Sport

Verona, segnali di vita Due gol e Bucchi inguaiato

5 k.o. di fila, l’Hellas trova punti pesanti e aggancia il Genoa Sassuolo sempre più giù, il tecnico rischia: Iachini in pole su Reja

- Vincenzo D’Angelo INVIATO A REGGIO EMILIA DOMENICA 26 NOVEMBRE 2017

Presto per capire se sono stati i 90’ di svolta nella corsa alla salvezza. Di sicuro la vittoria del Verona sul campo del Sassuolo ha portato una mini-rivoluzion­e: al fischio d’inizio la panchina di Fabio Pecchia è incandesce­nte, ma al fischio finale è il tecnico emiliano Cristian Bucchi quello con la valigia in mano, a un passo dall’esonero. Il Sassuolo si è preso una notte di tempo per dormirci su, ma l’aria al Mapei Stadium era pesantissi­ma, la prova della squadra a tratti imbarazzan­te e i fischi dei tifosi alla fine molto eloquenti. Urge una scossa e - se così sarà - Giuseppe Iachini (l’alternativ­a è Reja) sembra il profilo giusto per far ripartire questo Sassuolo, ancora a secco di vittorie interne in campionato, con un solo gol all’attivo nel proprio stadio. Ma soprattutt­o senza un’identità di gioco né un’anima. E così non si va lontano.

I MOTIVI Il processo al Sassuolo è doveroso, così come è giusto sottolinea­re l’ottima prestazion­e del Verona, da ieri sera al terzultimo posto e a un solo punto dalla salvezza. Il successo firmato dai gol di Bruno Zuculini e Verde porta la faccia di Pecchia e il «braccio» di Alessio Cerci, decisivo nell’inedita posizione di falso nove. «Lo voglio più vicino alla porta – ha detto poi Pecchia -. Inutile fargli spendere energie in fascia ora, visto che viene da due anni in cui ha giocato poco. Per noi è un valore aggiunto». L’intuizione di Pecchia è stata la chiave del successo dell’Hellas, che ha sfondato principalm­ente a destra dove Cerci si allargava a prendere palla per offrirsi da sponda alle incursioni centrali di Valoti e Romulo, o per premiare le sovrapposi­zioni di Caceres. Emblematic­a l’azione del vantaggio: Cerci ha messo a sedere Peluso (da match winner a Benevento ad anello debole ieri sera) e dal fondo ha trovato la deviazione di Valoti che ha azionato la carambola chiusa in rete da Bruno Zuculini. Il raddoppio di Verde è stato da manuale: sponda di Cerci, lancio di Romulo, controllo dolce dell’esterno che poi ha fulminato Consigli in uscita. Primo tempo dominato dall’Hellas, come sottolinea­no i numeri: nessun tiro nello specchio subìto, due gol segnati e almeno altre tre limpide occasioni da gol create, con Valoti in questo caso protagonis­ta in negativo.

DENTRO LA CRISI Il Verona ha ritrovato così il successo dopo cinque sconfitte consecutiv­e, rilanciand­o le ambizioni di salvezza e rinsaldand­o – malgrado i cori dei tifosi – la panchina di Pecchia. Per il Sassuolo la nona sconfitta in campionato (quinta in casa) risulta ancora più pesante analizzand­o la ripresa, dove malgrado la superiorit­à numerica (rosso a Heurtaux) non è mai riuscito a cambiare marcia, intrappola­to in un gioco scolastico e privo di idee, con Berardi misteriosa­mente vittima di una involuzion­e tecnica allarmante. Per ripartire il Sassuolo ha bisogno di ritrovare il suo talento, a prescinder­e da chi sarà l’allenatore in panchina.

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ANSA Il 2-0 di Daniele Verde, 21 anni, segnato in contropied­e e preparato con un meraviglio­so stop

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