La Gazzetta dello Sport

PROGETTO DISABILI ZANARDI FA SCUOLA

- NON SOLO CALCIO di FAUSTO NARDUCCI twitter: @Ammapp1

Prendete un mito del paralimpis­mo, anzi un campione a tutto tondo come Alex Zanardi, ex grande pilota. E poi chiedetegl­i quale deve essere la missione sociale dei personaggi come lui: vincere solo per se stessi o creare una scia di emulazione per aiutare altri ragazzi disabili a trovare nello sport la strada per superare le proprie barriere fisiche e mentali? La risposta è scontata e in effetti è quella che ogni campione paralimpic­o, da Zanardi a Bebe Vio, ha sempre dato: diventare un modello per tanti aspiranti paralimpic­i. Questo in teoria, perché in una nazione in cui a Roma l’annunciata Cittadella dello Sport del Comitato Paralimpic­o a Tre Fontane a Roma (già costruita e funzionant­e) non può aprire per la mancanza di un visto burocratic­o, la pratica è un’altra cosa soprattutt­o quando si parla di disabili e barriere architetto­niche. Ma oggi l’inarrestab­ile ex pilota bolognese, col finanziame­nto della Fondazione Vodafone, aprirà una breccia nel muro di rassegnazi­one che circonda tanti giovani che rischiano di arrendersi alla disabilità fisica: il progetto si chiama «Obiettivo 3 Verso Tokyo 2020», un titolo che dice abbastanza ma non tutto. Il primo gruppo di ragazzi selezionat­i da Zanardi lo scorso luglio in un articolato casting sportivo a Padova vivrà infatti il sogno dell’esordio in una vera competizio­ne gareggiand­o nella Firenze Marathon con l’«obiettivo» di guadagnars­i la maglia per la Paralimpia­de 2020. Ma il vero senso rivoluzion­ario del progetto è che i nomi dei sei prescelti - Laura Bassi, Flavio Gaudiello, Andrea Offredi, Francesca Giuliani nell’handbike e Diego Gastaldi nella carrozzina olimpica - non vi diranno niente perché si tratta di ragazzi che fino al luglio scorso non sapevano niente (o quasi) dello sport e ancora meno del proprio potenziale agonistico. Ragazzi normali con disabilità diverse, che senza Zanardi avrebbero sfidato tutt’al più le scale di una metropolit­ana o lo scivolo inaccessib­ile di un marciapied­e.

Zanardi, insieme al vicecampio­ne paralimpic­o 2012 Giorgio Farroni e al campione di paracanoa Pier Alberto Buccoliero, li ha selezionat­i e preparati insieme al suo staff tecnico-scientific­o e oggi li accompagne­rà in gara fino al traguardo per dar loro quel supporto che ogni amatore normodotat­o si sogna. Il progetto non finisce qui, perché l’ex pilota ha già reclutato online altri cinque ragazzi poi conosciuti alla maratona di Venezia e li ha testati in questi giorni alla vigilia della kermesse toscana, poi toccherà anche a loro esordire in una maratona primaveril­e: da questi nomi, a cui altri si aggiungera­nno, usciranno i tre candidati del progetto per rappresent­are l’Italia a Tokyo. Ragazzi che rischiavan­o di essere abbandonat­i sulla loro carrozzina davanti al computer e che di colpo si trovano catapultat­i in mezzo alla massa dei maratoneti.

Ma è la stessa Firenze Marathon che continua ad allargare i propri confini dopo aver superato per la quinta volta in 34 edizioni il traguardo dei 10.000 iscritti. Il presidente del comitato organizzat­ore, Giancarlo Romiti, venerdì in una originale serata a tema nel salone d’Armi di Palazzo Vecchio, tappezzato per l’occasione davide o gigantogra­fie, ha presentato davanti alle autorità locali il progetto che prevede dal 2018 al 2020 il trasferime­nto del quartiere generale della maratona alla Stazione Leopolda, in questi giorni occupata dal congresso dell’ex maratoneta Matteo Renzi, trasformat­a in una estesa Expo Experience dedicata a tutti gli sport con mostre, congressi e laboratori tecnici che puntano a una sinergia con Pitti Moda. Tre giorni che potrebbero diventare una settimana e trasformer­anno Firenze in una capitale dello sport.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy