La Gazzetta dello Sport

MESSI-BARÇA A VITA. NON SOLO PER SOLDI

- di MIMMO CUGINI email: mcugini@gazzetta.it twitter: @mcugini1

Una sola maglia per tutta la vita. Leo Messi come Francesco Totti e Sandro Mazzola, come Paolo Maldini e Pelé (Cosmos a parte). Una sola maglia, tanti trofei e una montagna di soldi. Ma la storia della «Pulce» è un po’ diversa da tutte le altre, perché il Barcellona diventa la sua squadra quando il piccolo argentino ha 13 anni, tutti dicono che è un fenomeno, ma ha problemi di crescita e allora la famiglia sceglie la capitale della Catalogna scommetten­do sul futuro del piccolo Leo. Scommessa stravinta e l’incasso è stato molto più grande di quanto chiunque avrebbe potuto immaginare. Messi nel frattempo è diventato il miglior calciatore del mondo e con quel suo modo di giocare nato nei campetti in terra battuta di Rosario incarna il sogno di ogni bambino: scartare tutti e fare gol.

Numero uno eppure poco propenso a finire davanti ai riflettori, una vita privata che più privata non si può, la fidanzatin­a di sempre che diventa moglie e mamma dei suoi figli. Tutto il contrario del suo alter ego in questi anni, Cristiano Ronaldo. Il portoghese si è mosso tra compagne mozzafiato e look eccentrico, dallo Sporting è passato al Manchester United e poi al Real Madrid, mentre Leo dai campi della Masia diventava il re del Camp Nou, uno stadio nel quale si sente come nel giardino di casa. La lista delle vittorie è lunghissim­a, sul conto in banca le cifre non saranno mai ufficiali, ma con la firma sul contratto apposta ieri, che lega il fuoriclass­e di Rosario al Barcellona fino al 2021, Messi diventa il giocatore di calcio più pagato del mondo: guadagnerà quasi 50 milioni l’anno, 200 fino alla scadenza del contratto. Quel giorno Messi avrà appena compiuto 34 anni e chissà se avrà deciso di giocare ancora oppure si dedicherà alla famiglia. Al di là del sontuoso contratto, l’operazione chiusa dal Barcellona toglie di fatto dal mercato Leo. Dopo il passaggio di Neymar al Psg nella scorsa estate, il Barcellona deve essersi reso conto che per gli sceicchi arabi sganciare 222 milioni di euro per pagare una clausola rescissori­a non è un gran problema. Digerito in qualche modo lo smacco (in fondo il Barça senza Neymar viaggia a gonfie vele sia in Liga che in Champions) il presidente Bartomeu ha capito che la sua avventura alla guida del club catalano sarebbe durata poco se non fosse riuscito a blindare Messi. Non può esserci un Barcellona senza Messi e forse Leo non ha mai neanche immaginato di vestire una maglia diversa da quella blaugrana. E infatti non succederà: Messi a vita con il Barcellona. Come è giusto che sia.

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