Spezia, un diluvio di gol Lezione di Gallo a Zeman
1Maggiore, Ammari, Granoche, Forte: trionfo sotto la pioggia E’ la sconfitta più pesante per il Pescara in questa stagione
Non ce ne vorrà il maestro Zeman se, per parlare della sconfitta più indigesta rimediata in questa stagione dal suo Pescara, non riprendiamo una delle sue note citazioni, ma quella ben più famosa di Seneca: «È durante la tempesta che conosciamo il navigatore». E se sotto a un vero e proprio diluvio lo Spezia gliene rifila quattro, il merito va soprattutto al comandante della nave ligure, Fabio Gallo, tecnico esordiente in Serie B che dalla panchina si alza e urla, per continuare a spiegare ai suoi come battere l’avversario: attenderlo e ripartire. Dall’altra parte il boemo sta zitto e seduto, e non perché tema la pioggia, è solo che non ha nulla da dire: «Sarebbe stato inutile, stavamo giocando male, senza ritmo», ha spiegato poi a fine partita in sala stampa. Ma per il Pescara che ambisce all’alta classifica si tratta del quarto k.o. nelle ultime sei gare. Felici gli spezzini che tornano al successo che mancava dal 21 ottobre (e guarda caso segnando 4 gol, pur subendone 2 dal Perugia) – inframmezzando i due acuti da una sconfitta e quattro pareggi consecutivi - e lo fanno con un 4-0 che ritroviamo non prima del 2009 in uno SpeziaPro Vercelli in Seconda divisione. Un risultato molto vicino a quello che fu la prima ed unica vittoria nelle precedenti sfide casalinghe coi pescaresi: un 3-0 datato 1948. Il grande assente di giornata è Gilardino, però la differenza è tutta a centrocampo, con due mezzali giovani, arroganti e con tanta corsa come Maggiore e Pessina, e con un perno come Bolzoni, bravo a semplificare ogni giocata.
I GOL È stato quello che Gallo continua a chiamare «bimbo» ad aprire le marcature nel primo tempo: Maggiore fa secco l’ex Fiorillo con un perfetto diagonale dopo l’assist di Forte. Prima di quello, tre innesti dalla destra nell’area di casa, mal sfruttati da Mancuso&C. e una traversa colpita da Pettinari su deviazione di Manfredini. Nella ripresa, archiviato un tentativo dopo pochi minuti di Brugman neutralizzato dal portiere ex Modena, servono 40 secondi di ambientamento per il neo entrato Ammari per realizzare il raddoppio dopo la cavalcata solitaria di Maggiore. Per il franco-algerino rimasto senza contratto fino a due settimane fa, numeri da record: 77 i minuti giocati nelle 3 partite in cui è subentrato, 2 le reti. Poi, il terzo gol: corner di Ammari, torre di Pessina e i centrali che salgono male lasciano libero Granoche al limite dell’area piccola. C’è tempo anche per il quarto gol di Forte, che va a coprire il primo palo per rifinire il cross di De Col e se non arriva la «manita» è perché Maggiore scivola e a Forte si oppone Fiorillo, ma Guglielmo Godani, tifoso speciale festeggiato in tribuna per i suoi 100 anni, era comunque al settimo cielo.