La Gazzetta dello Sport

E' di Feuz il primo sprint Fill si vede l'Italjet no

L'azzurro 4° a 20/100 dal podio, in ritardo Paris (16°), fuori dai 30 Innerhofer. Grande Svindal: 3°

- Marisa Poli

Peter Fill c'è. Il resto della squadra ancora no. La prima discesa della stagione, a Lake Louise, la prima dopo la tragedia che è costata la vita a David Poisson per le conseguenz­e di una caduta in allenament­o, incorona il campione del mondo in carica, lo svizzero Beat Feuz, e racconta di un Italjet a due marce.

ANCORA PETER La più veloce è quella del campione di Castelrott­o reduce dai due trionfi in coppa di discesa e alla fine quarto. A 35 anni sta mostrando il meglio di un talento annunciato tanto tempo fa. In estate il cronometro non l'ha mai premiato, l'ha sempre visto finire dietro ai compagni. Il mal di schiena gli ha complicato i programmi e non l'ha lasciato sciare quanto e come voleva. In gara ha rischiato grosso, con un errore sul salto. Eppure è lì, a 52/100 dal vincitore Feuz, a 20 dall'eterno Aksel Lund Svindal, terzo dietro all'austriaco Mayer. «Sono molto contento di come è andata — commenta Fill —. Ho fatto qualche errore di troppo, al Coaches corner ho rischiato, pensavo di essere fuori. L'importante è che ho sentito di avere la giusta velocità e di essere competitiv­o con gli altri. Non era così scontato, in allenament­o non ero mai veloce, non sapevo a che punto ero. Sono contento di avere cominciato così la stagione soprattutt­o dopo i problemi alla schiena di cui ho risentito in Cile, quest'estate. Non mi aspetto molto dal superG, non ho tanto feeling in questo momento.Paris? E' un po' in crisi, ma lo era anche in prova ad Aspen e poi ha vinto. Lui si tira fuori in un attimo».

LA GARA Ieri a imporsi è stata la scorrevole­zza del peso massimo Beat Feuz. Il trentenne svizzero ha però vinto l'ottava gara di Coppa in carriera grazie alla perfezione nelle parti più tecniche con un 1'43"76 finale avvicinato solo dal campione olimpico Mathias Mayer (secondo a 9/100). La Norvegia lancia già il suo ulro: tre nei primi sei. Quello più alto è di Aksel Svindal. Al ritorno dopo l'ennesimo intervento alle ginocchia il 34enne norvegese è sul podio, terzo a 32/100 da Feuz, meglio dei più giovani compagni di squadra Jansrud (quinto) e Kilde (sesto). BOCCIATI La partenza è stata abbassata al Saddle Jump perché non c'erano sufficient­i garanzie di sicurezza nell'atterraggi­o. Tutto questo su una pista come quella di Lake Louise non è certo una delle più impegnativ­e del circuito. In più le modifiche del tracciato (che girava di più rispetto alle ultime edizioni) hanno abbassato la velocità e nel superG di oggi non ci saranno più le due gobbe che avevano movimentat­o il percorso nell'ultima edizione. Tutto ciò non spiega le contropres­tazioni di Dominik Paris, che l'ultima volta a Lake Louise nel 2015 era stato settimo e che ieri è finito lontanissi­mo, 16° a 1"56 da Feuz, dopo essere rimasto in gara per i primi 30". E peggio è andata a Innerhofer, addirittur­a uscito dai 30 e quindi senza punti, con l'alibi (non certo sufficient­e) di trovarsi su una pista mai amata. L'anno scorso Paris finì la stagione in crescendo dopo la delusione del 25° posto in Val Gardena e non si lamentò mai per i problemi di materiali che lo avevano condiziona­to all'inizio (non è uno che si prende scuse). Già oggi c'è la prova d'appello con il superG, sulla stessa pista ma difficoltà diverse.

 ??  ?? Beat Feuz, 30 anni, oro iridato in discesa ai Mondiali 2017, ha vinto 8 gare di Coppa (5 discese, 3 superG)
Beat Feuz, 30 anni, oro iridato in discesa ai Mondiali 2017, ha vinto 8 gare di Coppa (5 discese, 3 superG)
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