La Gazzetta dello Sport

FALLIMENTI E FLOP, MA IL NUOVO CLUB PUNTA IN ALTO: «SERIE B IN 3 ANNI»

Continua il viaggio della Gazzetta nelle province che hanno scritto la storia del calcio italiano. Dopo Mantova, Varese e Modena tocca al Lecco, che nel nuovo Millennio ha conosciuto solo flop e fallimenti. La scorsa estate, però, ecco la possibile svolta

- di FRANCESCO CENITI

I n questi giorni è Luigi Cadorna il nome della discordia: Lecco si domanda se è giusto avere una via del lungolago intitolata al generale responsabi­le della disfatta di Caporetto. Ma se dalla Storia si passa al calcio, allora la lista degli indesidera­bili si allarga a dismisura, diventando quasi un elenco telefonico. Sono 15 anni che la squadra cade, si rialza e infine ricade tra i dilettanti a causa di gestioni societarie discutibil­i. Ascensore sportivo che mortifica la tradizione di un club capace di arrivare fino alla A grazie alle cure amorevoli del presidenti­ssimo Mario Ceppi. Adesso ci prova Paolo Di Nunno a spezzare l’incantesim­o: le premesse sono buone, i debiti ereditati dal tribunale finora onorati, la squadra dopo l’inizio difficile naviga a -2 dalla zona playoff. Non solo, l’imprendito­re brianzolo ha un progetto ambizioso e lo sbandiera ai quattro venti: «Inutile girarci intorno, ho preso il Lecco per portarlo in B in 3 o 4 stagioni».

DI TUTTO, DI PIU’

La città ascolta e registra. Ed è disposta all’ennesimo credito di fiducia. Tanto peggio del passato sarà difficile fare. Nel 2002, ad esempio, un signore dall’accento ciociaro e con giacche pastello (Pietro Belardelli) dopo due mesi di bugie raccontate nelle emittenti locali (come l’acquisto di un pullman che in realtà trasportav­a scolari invece dei calciatori) scappò da un cortile privato per evitare di essere preso in consegna dagli ultrà dopo l’ennesima comparsata in tv condita di bufale. Il Lecco fallisce travolto dai debiti lasciati dalla gestione Ciminelli (sì, quello che fece fare la stessa fina pure al Torino) il 1° agosto 2002, ripartendo dall’Eccellenza. Non male neppure Joseph Cala, passato nel 2012 dalla Salernitan­a alle rive del lago caro a Manzoni con un biglietto da visita altisonant­e: azionista di una società quotata al Nasdaq. Bei propositi evaporati in 42 giorni. Poi l’ennesima beffa: nel 2016 il nuovo patron Daniele Bizzozero finisce ai domiciliar­i per una storia di carte di credito taroccate da un’organizzaz­ione siciliana. La squadra si ritrova al vento e senza soldi, il presidente Evaristo Beccalossi (proprio lui, l’ex 10 interista) se ne torna a Milano, mentre i creditori pignorano pure le panchine dello stadio. Nel dicembre 2016 nuovo inevitabil­e default del Lecco: il curatore esonera il tecnico Cuoghi perché ha un ingaggio non in linea con l’amministra­zione straordina­ria. Nella bufera l’unico raggio di sole è la salvezza in D conquistat­a all’ultimo secondo da una formazione composta da ragazzi.

SPERANZE E DIFFICOLTA’

E forse questo miracolo sportivo convince Di Nunno a prendere il club con propositi di rilancio immediato: «Ci abbiamo messo un po’ a carburare, ma proveremo lo stesso ad andare subito in Lega Pro - spiega l’imprendito­re leader nella produzione d’apparecchi e schede di slot machine - . Sto parlando coi dirigenti del Parma per avere un paio di giocatori importanti. Non sono venuto a Lecco per scherzare, lo sto dimostrand­o con i fatti pagando i vecchi debiti. Ai tifosi dico di far sentire il loro calore. Poi mi aspetterei un aiuto da parte degli industrial­i locali e dall’amministra­zione». Il sindaco Virginio Brivio non si tira indietro: «Faremo investimen­ti importanti sullo stadio e soprattutt­o sul centro sportivo di Bione in modo da dare una “casa” al settore giovanile: nei prossimi mesi ci sarà un bando comunale sostenuto anche dalla Regione per una riqualific­azione complessiv­a del polo. Parliamo di lavori per oltre 7 milioni di euro, metà messi dagli enti pubblici, il resto da privati. E’ un modo concreto di stare vicino alla squadra: dare ai giovani strutture all’avanguardi­a». Di Nunno è un presidente «vulcanico», vorrebbe tutto e subito: ha già cambiato un paio di dirigenti ed esonerato il tecnico Alessio Delpiano per poi richiamarl­o dopo 5 giorni. Forse un po’ di stabilità non guasterebb­e. «Siamo partiti quasi da zero - sottolinea Delpiano -, la Pro Patria capolista ha invece un organico rodato. Rinforzi in arrivo? Servono se funzionali al progetto, poi andrebbe ridotta la rosa. Al momento spero di recuperare Bertani: ha giocato in A e si è rimesso in discussion­e dopo la stop per il calcioscom­messe. Sta andando alla grande, con giuste motivazion­i. Il presidente vuole la B in 3 anni? Guardo alla prossima gara. Meglio fare un passo alla volta». Il passato sta lì a dimostrarl­o.

 ??  ?? STAGIONE 1960-1961 Il Lecco per la prima volta è in gli spareggi contro A: lotta su ogni Udinese e campo e si salva in B, ma si toglie Bari (retrocesso). dopo alcune soddisfazi­oni L’anno dopo scende Torino: nella foto come fermare Antonio Pasinato sul 2-2 la Juve duella con Omar a Sivori
STAGIONE 1960-1961 Il Lecco per la prima volta è in gli spareggi contro A: lotta su ogni Udinese e campo e si salva in B, ma si toglie Bari (retrocesso). dopo alcune soddisfazi­oni L’anno dopo scende Torino: nella foto come fermare Antonio Pasinato sul 2-2 la Juve duella con Omar a Sivori
 ??  ?? STAGIONE 2017-2018 E’ tornato l’entusiasmo tra i tifosi del Lecco dopo diversi tornei tribolati. La squadra, allenata da Alessio Delpiano, disputa il girone B della D ed sesta in classifica, a -2 dalla zona playoff. L’obiettivo della nuova proprietà è il pronto ritorno tra i pro’
STAGIONE 2017-2018 E’ tornato l’entusiasmo tra i tifosi del Lecco dopo diversi tornei tribolati. La squadra, allenata da Alessio Delpiano, disputa il girone B della D ed sesta in classifica, a -2 dalla zona playoff. L’obiettivo della nuova proprietà è il pronto ritorno tra i pro’

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