La Gazzetta dello Sport

Juventus, pazza idea Higuain al San Paolo in panchina?

Lunedì alla mano sinistra, il Pipita dice: «Intervento ok» La convocazio­ne per il big match di venerdì dipenderà dal dolore

- Matteo Dalla Vite

Pretattica? O il classico «non si sa mai»? Il 50 e 50 proferito dall’a.d. Beppe Marotta nella mezzanotte del Gran Galà dell’AIC apre a qualcosa che pareva impossibil­e fino a lunedì, giorno dell’operazione alla mano sinistra. Gonzalo Higuain ieri ha iniziato la riabilitaz­ione post-operatoria e la sua presenza al San Paolo per la gara di venerdì sera dipenderà dal dolore all’arto operato.

PANCHINA? Tre giorni pieni alla gara e tutto è in progress. Percentual­i di partecipaz­ione alla partita del mese? Al momento basse. Possibilit­à di convocazio­ne e magari di panchina? Quelle crescono. La soglia del dolore farà tutto. Alla mano sinistra dell’attaccante è stato messo un tutore, e coi tutori a norma si può ovviamente giocare. Ma solo nelle prossime ore si saprà se il ritorno-bis a Napoli del Pipita sarà cosa fattibile oppure no. E’ una questione da monitorare ora per ora, giorno per giorno. E fino all’ultimo Gonzalo proverà a rientrare fra i convocabil­i prescinden­do dalla bolgia che lo accoglierà al San Paolo. L’ipotesi pansocial, china non sarebbe da escludere anche per un semplice motivo: ci è andato pre-operazione in Juve-Crotone «e alla bisogna sarebbe stato utilizzabi­le» ha detto Allegri; dopo l’intervento, perfettame­nte riuscito, le percentual­i potrebbero essere le medesime. Sempre e inderogabi­lmente «ascoltando» il dolore: in sé o al contatto.

CAREZZE... Il buon umore col quale ha ripreso la sua riabilitaz­ione, Pipita l’ha evidenziat­o su instagram con foto allegata (assieme a Bentancur). «Buongiorno a tutti – ha scritto Pipita – volevo dirvi che l’operazione è andata molto bene. Oggi è un altro giorno ed è meglio iniziarlo con sorriso e positività così andrà tutto per il meglio. Voglio ringraziar­e tutti quelli che si sono preoccupat­i per me, la mia famiglia i miei amici i miei compagni di squadra e anche i tifosi che se non sono persone a me strette sanno dare sempre molto valore al mio lavoro. A tutti loro va il mio ringraziam­ento e il mio più grande abbraccio...».

... E VELENI Ma la lettera aperta di Gonzalo non finisce lì. Perché la seconda parte dei suoi pensieri viene rivolto a chi – sui ATTACCANTE JUVENTUS A.D. JUVENTUS sostanzial­mente tifosi del Napoli – si è lasciato andare a insulti. «Poi – continua il Pipita – ci sono quelli che ti augurano il peggio per il semplice fatto di giocare a calcio senza conoscere nulla di te né della tua vita privata: e questa classe di gente non si merita il mio rispetto né quello di nessuno. Agli altri mando un grande abbraccio e ancora tante grazie». Pipita vs haters: Napoli-Juve è già on web.

OTTIMISMO Ma la sostanza è che tutto è in divenire. La cautela non manca e non mancherà e solo Gonzalo stesso potrà – quotidiana­mente – dichiarare migliorame­nti o meno. Attorno a lui si respira ottimismo, ed è chiaro che nella testa di Higuain non abita la paura di confrontar­si ancora una volta con il suo ex stadio, quello che un anno fa mise in scena un dissenso fragoroso e al quale Pipita stesso rispose con zero gol in campionato e una doppietta in Coppa Italia nel giro di tre giorni. Nella serata del Gran Galà dell’AIC, diversi suoi compagni hanno lasciata la porta aperta. Da Dybala («Spero possa esserci anche perché l’anno scorso là fece gol») a Pjanic («So che vorrebbe esserci ma se non succederà proveremo a regalargli i tre punti») nessuno ha ventilato lo zero per cento di possibilit­à: anche Pipita è il primo a pensarlo, poi dipenderà dal dolore o dalla sua soglia.

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AFP Gonzalo Higuain, 29 anni, seconda stagione alla Juventus
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