La Gazzetta dello Sport

Sportiello, amore viola «Cento di queste maglie»

Il portiere domenica ha toccato le 100 presenze in Serie A. Ha espresso il desiderio di restare alla Fiorentina: costa 5,5 milioni

- Giovanni Sardelli FIRENZE

Evissero tutti felice e contenti. La probabilit­à del lieto fine è piuttosto alta come la possibilit­à che il sogno di Marco Sportiello espresso via social dopo la sfida con la Lazio si realizzi. «100 in Serie A: un buon traguardo, con la voglia di farne altre 100 con questa maglia». Perché tutto questo accada è necessario che entro i primi di giugno la Fiorentina versi circa 5,5 milioni di euro nelle casse dell’Atalanta. Cifra pattuita lo scorso gennaio quando il portiere è passato in viola in prestito (per un anno e mezzo) con diritto di riscatto.

CRESCITA Oltre all’abbattimen­to del monte ingaggi, ricostruzi­one ed italianizz­azione sono stati i due motori che hanno mosso Corvino nella seconda esperienza fiorentina del dirigente. Sportiello ha incarnato tutto questo insieme ad un’altra caratteris­tica imprescind­ibile per il nuovo corso. La motivazion­e altissima nel vestire la maglia della Fiorentina. L’impatto non è stato sempliciss­imo. Sousa, con il quale il rapporto è stato inesistent­e, lo ha relegato praticamen­te sempre in panchina: e la ruggine già presente da Bergamo si è accumulata. La cessione di Tatarusanu gli ha consegnato la maglia da titolare e da questa estate è toccato a lui sfruttare l’occasione. Non è ancora al 100% del suo potenziale, ma la crescita si nota. E domenica contro la Lazio il punto è arrivato anche grazie a lui, prodigioso in due circostanz­e, su Immobile e Parolo.

PARAGONI Chi lo allena lo pone a metà fra Neto e Tatarusanu. Il brasiliano ora a Valencia è tutto istinto, reattività ed agilità. Il secondo, finito alla corte di Ranieri al Nantes, un portiere di posizione ed esperienza. Più solido che spettacola­re. Sportiello prova ad essere il giusto mix tra tutto questo. Il talento è indiscutib­ile anche se la tanta panchina del recente passato ha minato qualche certezza. Dubbi che solo la porta, da difendere con continuità e ad ogni costo, può fugare. Le aree di ulteriore migliorame­nto sono state individuat­e. Una maggior fermezza nelle uscite e molta più precisione nel destreggia­rsi con la palla tra i piedi. Caratteris­tica sempre più ricercata fra i numeri uno. Il portiere però, deve soprattutt­o parare. E la Fiorentina di Sportiello si fida. Per questo ad ora l’idea viola è proprio quella di andare al riscatto. Spera, Marco, che nei prossimi mesi niente faccia cambiare il progetto originale.

NUMERI Carattere pacato, ragazzo educato: quasi troppo per un portiere secondo qualcuno. Qualche picconata però, soprattutt­o verso il proprio ex club, nel passato è arrivata. «La Fiorentina rispetto all’Atalanta è un bel passo in avanti per la mia carriera», tanto per citarne una. Proprio contro l’Atalanta qualche tempo fa è arrivata la miglior prestazion­e in viola. Una gara spettacola­re fatta di miracoli a raffica fino al gol dell’1-1 di Freuler nei minuti di recupero. I conti difensivi, invece, ad ora non tornano completame­nte. Solo tre volte in campionato (e mai nelle ultime 5) la porta è rimasta inviolata nonostante il valore (alto) anche dei centrali difensivi. Da lì ripartirà Pioli in vista del Sassuolo. Non prendere gol, sfruttare le occasioni, tornare a vincere. I tre punti mancano da oltre un mese. Meglio non abituarsi.

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LAPRESSE Marco Sportiello, 25 anni, in un’esultanza con la Fiorentina

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