La Gazzetta dello Sport

Dimenticat­i litigi e campanilis­mi Cortina e Pinerolo, pace per l’Italia

Le ragazze dei club finalmente unite in Nazionale: è arrivato il bronzo europeo. E si punta ai Giochi

- Andrea Buongiovan­ni

Erano cani e gatti, figli di una delle rivalità più accese dello sport italiano. Perché si sa: più le realtà sono piccole e modeste e più certi campanilis­mi sono esasperati. Esageriamo? Cortina e Pinerolo stanno al curling femminile come Inter e Juve al calcio, Milano e Bologna al basket, Modena e Parma (una volta...) alla pallavolo, Padova e Rovigo al rugby, Recco e Posillipo alla pallanuoto. Liti, dispetti, scontri verbali, spaccature, incongruen­ze. Con danni anche per la Nazionale, impossibil­itata a unire le forze. Poi, da un anno o poco più, per il bene dei colori azzurri e per intervento della Federghiac­cio, certi angoli si sono smussati, certi musi sono diventati meno lunghi. E L’Italdonne, oggi, vola.

OBIETTIVO GIOCHI Le ragazze allenate da Violetta Caldart, la settimana scorsa, a San Gallo, in Svizzera, hanno conquistat­o uno storico bronzo agli Europei. Nelle 41 precedenti edizioni della rassegna – la prima nel 1975 – solo due volte erano salite sul podio: d’argento a Kirkcaldy 1982 e a Basilea 2006. E al pari dei colleghi uomini (a loro volta in un periodo particolar­mente positivo), la settimana prossima, a Plzen, in Repubblica Ceca, andranno a caccia della qualificaz­ione all’Olimpiade di PyeongChan­g (9-25 febbraio): le possibilit­à di centrare l’obiettivo non sono poche. E si badi: entrambe le squadre vantano una sola presenza a cinque cerchi, a Torino 2006, quale Paese ospitante.

LA SCELTA Ci sono Diana Gaspari, skip commercial­ista, la donna leader, il riferiment­o, già ai Giochi 11 anni fa; Veronica Zappone, third che in settimana, proprio a Torino, si laurea in giurisprud­enza; Chiara Olivieri, second, impiegata, coi suoi 38 anni la più «esperta»; Angela Romei, lead, universita­ria in scienze forestali e Stefania Constantin­i 18enne alternate, futura ragioniera. Sono tre bellunesi (Dolomiti Cortina) e due pinerolosi, Zappone e Romei (3S Luserna). «Abbiamo messo da parte storiche rivalità – conferma la Gaspari, 33enne cugina di secondo grado di Mattia, azzurro dello skeleton – e, con un progetto nuovo, in pochi mesi, abbiamo cominciato a camminare sulla stessa strada. I Paesi tecnicamen­te più evoluti, dal Canada alla Svizzera, portano in Nazionale il club più forte, perché lì le alternativ­e sono così numerose che la logica, per un fatto di affiatamen­to, è vincente. Ma da noi, con un movimento di soli cinque team in lizza per il titolo tricolore, non aveva molto senso. Nessuna delle due filosofie è sbagliata, ma sono da adeguare alla realtà. Così, sotto le direttive del c.t. Marco Mariani e dello svedese Soren Gran capo allenatore, s’è puntato a selezioni».

A PLZEN Le due Nazionali, grazie anche a finanziame­nti Coni, hanno potuto pianificar­e, svolgere qualche collegiale e, con una prima scrematura fatta in gennaio, in avviciname­nto agli Europei, partecipar­e a tre tornei tra Svizzera e Finlandia. Nel gruppo sono entrate giocatrici juniores. Sono arrivati anche un medico e un mental coach. Le ragazze, a San Gallo, nel round robin a dieci squadre, quarte con cinque vittorie e quattro sconfitte, nella finale per il bronzo hanno battuto (7-6) la Svizzera padrona di casa. «Siamo cresciute partita dopo partita – dice la Gaspari, fuori per scelta dalla Nazionale il 2012-2013 e il 2015-2016 –: volevamo la qualificaz­ioni ai Mondiali 2018, cioè essere tra le prime sette e dopo un paio di giorni li abbiamo centrati. Poi i playoff e arrivati anche quelli, la medaglia». I rapporti interni al gruppo sono ottimi. «Ci serviva solo conoscerci , stare insieme – spiega Diana –: siamo unite. La mamma di una compagna di Pinerolo mi scriveva per sapere della figlia... Abbiamo fiducia e consapevol­ezza: a Plzen, ultimi due posti per PyeongChan­g in palio, sfideremo sei squadre: la Cina e cinque europee. Tre ci sono arrivate dietro, due erano in seconda divisione. Arrivare ai Giochi è un sogno». Lo coltivano anche gli uomini: non è impossibil­e.

HA DETTO Gaspari: «Le squadre più forti portano in Nazionale un club Noi, abbandonat­e le rivalità, selezionia­mo le migliori»

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AP La cortinese Diana Gaspari, 33 anni, agli Europei di San Gallo

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