Spagna, morì in vacanza I due amici a processo
Secondo l’accusa, la ragazza stava fuggendo da un tentativo di violenza sessuale da parte di due amici. Per questo motivo Martina Rossi, la ventenne studentessa di Genova, sarebbe morta cadendo dal balcone al sesto piano dell’hotel Sant’Ana a Palma de Maiorca, il 3 agosto del 2011. E per questo sono stati rinviati a giudizio due amici 26enni, Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, di Castiglion Fibocchi, in provincia di Arezzo. L’accusa per loro è di morte come conseguenza di altro reato. La prima udienza del processo che vede imputati i due ragazzi è stata fissata per il 13 febbraio del prossimo anno. La decisione del gup è arrivata ieri pomeriggio, con un lungo e articolato pronunciamento davanti ai legali e ai genitori di Martina Rossi, presenti in aula. Il caso della studentessa genovese era stato archiviato in Spagna come suicidio, venendo poi riaperto in Italia a Genova, con procedimento poi trasferito ad Arezzo per competenza: quando un reato avviene all’estero è competente la procura del territorio dove risiede l’imputato. Il gup di Arezzo, Piergiorgio Ponticelli, ha accolto la tesi del procuratore di Arezzo, Roberto Rossi, che cambia radicalmente la vicenda: la ragazza non si sarebbe lanciata, ma sarebbe morta precipitando dal balcone della stanza dei due ragazzi, tentando proprio di sfuggire alla violenza. Bruno Rossi, il padre della ragazza, esulta: «Era stata nascosta una verità macroscopica».