La Gazzetta dello Sport

DA ISRAELE A ROMA NASCE IL GIRO

La sindaca Raggi sarà a Milano tra Dumoulin, Nibali e Aru. Contador: «Froome, provaci!». Chris prepara una sorpresa

- SCOGNAMIGL­IO

«Se ‘soffrirò’ a guardare il Giro d’Italia da spettatore? Guardi: il Giro è sempre stata la corsa che più mi è costato vedere in television­e. Volevo e vorrei esserci sempre...». Alberto Contador oggi sarà tra gli ospiti d’onore — assieme a Nibali, Aru, Dumoulin — della presentazi­one della corsa rosa n° 101: è la prima che vivrà da ex, a 35 anni. Con il numero attaccato alla schiena, può sfoggiare un bilancio regale: 3 vittorie su 3 partecipaz­ioni, anche se quella del 2011 gli fu revocata per il controvers­o caso salbutamol­o (risalente però al Tour 2010). «Ogni tanto rifletto e mi dico: in nessuna altra corsa sono stato così efficace come al Giro d’Italia e ho un bilancio migliore. Ho anche pensato a chiudere la carriera proprio nella prossima edizione. Poi ho scelto diversamen­te, ma a pensarci bene è bello che l’ultima immagine che ho d’atleta al Giro sia il podio finale in maglia rosa a Milano, nel 2015».

Alberto, lei ha speso sempre bellissime parole per il pubblico del Giro. Ma tecnicamen­te cos’ha la corsa rosa di diverso, e di speciale, rispetto a Tour e Vuelta?

«Il Giro è un’arena unica. L’essenza del ciclismo in 21 tappe. Si può passare dal freddo al caldo estremo in ventiquatt­r’ore. Ci sono strade insidiose, salite durissime, discese tecniche e ripide. Non esistono giorni scontati, si può giocare molto sulle strategie, sulle tattiche. Poi è meno controllat­a e controllab­ile, è la corsa in cui si possono vedere più duelli uomo contro uomo, quelli che entusiasma­no maggiormen­te i tifosi».

Era stato già alla presentazi­one della Grande Partenza in Israele. Del percorso si sa che ci sarà il terribile Zoncolan. Lei lo ha scalato nel 2011, quale ricordo ne ha? Ed è più o meno duro dell’Angliru?

«Io non ho una memoria eccezional­e, ma quel giorno me lo ricordo bene perché fu una fatica terribile. L’attacco di Igor Anton che poi vinse la tappa, il duello con Nibali e Scarponi... ho in testa ogni istante. Tra Zoncolan e Angliru, è più duro lo Zoncolan. Non ho dubbi su questo. Soprattutt­o perché non dà mai respiro e le pendenze sono costanteme­nte a doppia

cifra».

Tra le tante emozioni che ha vissuto al Giro, qual è il ricordo più significat­ivo?

«La tappa del 2015, quando forai all’Aprica e fui costretto a inseguire sul Mortirolo, facendo in pratica una cronoscala­ta. Forse la giornata più esigente in assoluto della mia carriera. Ero stremato, finito. Mi aspettava la macchina sotto al podio dopo le premiazion­i e, non lo sanno in molti, quando ci salii... cominciai a vomitare per la fatica».

Si parla molto della possibile presenza al via di Froome e del tentativo della doppietta con il Tour de France a vent’anni dall’ultima volta che fu realizzata (Pantani). Perché Chris potrebbe riuscire in un’impresa fallita anche dal miglior Contador?

«Oltre alle sue doti, può contare su un team fortissimo. Sky potrebbe schierare due squadre completame­nte differenti, e ugualmente forti, tra Giro e Tour al suo fianco».

Ma per la carriera di Froome sarebbe più importante vincere il quinto Tour o conquistar­e il Giro per la prima volta?

«Dipende da che motivazion­i ha lui. In entrambi i casi, entrerebbe in club molto esclusivi. Di certo, ultimament­e non ha dominato come nei Tour 2013 e 2015. Dunque deve sbrigarsi e sfruttare ogni occasione».

Insieme a suo fratello Fran e a Ivan Basso ha creato un team, la Polartec-Kometa, per ora di livello Continenta­l. La partecipaz­ione, un giorno, al Giro d’Italia è più un sogno o un obiettivo?

«E’ un sogno. Ma anche un obiettivo».

«NON C’È DUBBIO, LO ZONCOLAN È PIÙ DURO ANCHE DELL’ANGLIRU» CONTADOR / 1 SULLA SALITA FRIULANA «FROOME DEVE SFRUTTARE OGNI OCCASIONE. SKY È FORTISSIMA» CONTADOR / 2 SUL PIÙ ATTESO

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Trofeo Senza Fine
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 ?? AP/BETTINI ?? FUORICLASS­E A sinistra, Alberto Contador scala il Monte Zoncolan al Giro 2011. Sopra, il fuoriclass­e spagnolo in rosa nell’edizione 2015
AP/BETTINI FUORICLASS­E A sinistra, Alberto Contador scala il Monte Zoncolan al Giro 2011. Sopra, il fuoriclass­e spagnolo in rosa nell’edizione 2015

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