La Gazzetta dello Sport

Paulo e il tabù San Paolo Vuole lasciare il segno dieci anni dopo Del Piero

1Nel 2007 fu Ale a segnare l’ultimo gol di un numero 10 della Juve a Napoli. La Joya ci riprova, con la benedizion­e di Maradona

- Fabiana Della Valle INVIATA VINOVO (TORINO)

La prima notte da dieci a casa del dieci che non c’è più, anche se a Napoli quelle due cifre hanno lasciato segni indelebili e ricordi indimentic­abili. Quando Diego Armando Maradona giocava, incantava e sbaciucchi­ava trofei sul prato del San Paolo, Paulo Dybala non era ancora venuto al mondo. La maglia azzurra del Pibe è stata ritirata, quella indossata da Sivori, Platini e Del Piero invece no e da questa stagione è sulle spalle di un altro argentino. «Ritirare la numero 10 significa togliere un sogno a tutti i bambini bianconeri», ha sempre detto Pinturicch­io; Dybala non ha un pedigree da baby juventino, ma come tutti i giocatori dotati di talento ha sempre avuto quella cifra nel mirino. Ha iniziato con la 21 e in due anni si è guadagnato il diritto di entrare nell’elite degli eletti.

BASTONE E CAROTA «E’ un fenomeno, lo seguo da quando aveva 18 anni - ha detto di lui tempo fa Maradona -. Diamogli tempo perché migliorerà ancora e sfonderà. Certe volte fa cose troppo veloci per il calcio italiano». Veloce è stato anche il suo inseriment­o alla Juventus, anche se Massimilia­no Allegri lo ha gestito col solito contagocce che usa coi giovani: ne ha dosato le energie all’inizio, quando tutti lo volevano in campo, gli ha cambiato posizione e modo di giocare (da centravant­i a trequartis­ta a tutto campo); lo ha riportato sulla terra quando tutti lo osannavano (dopo l’inizio strabilian­te di quest’anno in campionato) e l’ha accarezzat­o e spronato quando il magnifico ingranaggi­o si è inceppato. Il classico bastone e carota, che però ha sempre la sua efficacia. Dybala è partito a mille, toccando quota 10 (gol) in 6 partite, poi è tornato stanco e acciaccato dalla Seleccion e ha pagato caro lo sprint iniziale. L’obiettivo di Allegri è sempre stato quello di restituirg­li equilibrio e serenità, per questo ha chiuso un occhio anche davanti a qualche gesto di stizza (bottigliet­te e parastinch­i volati via dopo alcune sostituzio­ni, ragazzate non da lui, per cui è stato rimprovera­to da mamma e società);

il tecnico ha parlato a Paulo come a un figlio che ha bisogno della parola giusta per tornare a volare.

10 ANNI SENZA 10 Dybala ha già giocato a Napoli, nello stadio di Maradona, ma non con il suo stesso numero addosso. Paulo ha fatto due gol agli azzurri ma entrambi allo Stadium. A casa di Diego non ha ancora mai esultato per se stesso ed è tanto, tantissimo tempo che il popolo bianconero non si scatena per una rete di un suo numero dieci. Non ci sono riusciti né Tevez né Pogba, gli ultimi due ad aver portato quella maglia (in realtà il francese ha fatto centro a Napoli, ma quando era ancora il 6 della Juve), l’ultimo è stato Alessandro Del Piero, dieci anni fa: ottobre 2007, sconfitta per 3-1 con inutile sigillo di Ale. Del Piero al San Paolo ha segnato alcuni gol ma nessuno è stato decisivo per lo scudetto. Dybala arriva da 2 reti nelle ultime 8 partite e un periodo di alti e bassi. Segnare al San Paolo potrebbe significar­e riaprire il campionato e rimettersi in marcia verso lo scudetto. Per Dybala è anche l’occasione di riprenders­i la Juventus e per tornare a essere il folletto inafferrab­ile di inizio stagione. Nel tempio di Maradona e di fronte a Lorenzo Insigne, numero 10 di fatto che però col Napoli non avrà mai il privilegio di indossarlo.

PAULO HA QUALITÀ PER ARRIVARE A VINCERE IL PALLONE D’ORO MASSIMILIA­NO ALLEGRI NEL FEBBRAIO 2017 DEVE TROVARE EQUILIBRIO NELLA GESTIONE DI SE STESSO DOPO AVER FATTO 10 GOL È STATO PORTATO SULLA LUNA, POI A TERRA MASSIMILIA­NO ALLEGRI SU PAULO DYBALA

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