La Gazzetta dello Sport

Portiere e tiratore: così Milinkovic ha già conquistat­o il Torino

Fratello del laziale Sergej all’esordio contro il Carpi ha preso da 25 metri una traversa su punizione: è più alto di Donnarumma

- Fabrizio Turco TORINO

Potrebbe aver trovato il suo erede, Rogerio Ceni. L’ex numero uno della Seleçao, che oggi allena il Fortaleza, detiene il record di gol realizzati da un portiere, 131: oltre ai rigori, la sua specialità erano le punizioni calciate con un sontuoso piede destro. L’altra sera, in Coppa Italia contro il Carpi, il debuttante Vanja Milinkovic ha cercato di copiarlo e di entrare nella storia del Toro, visto che nessun portiere granata è mai andato a segno. Ha fatto tremare la traversa della porta sotto la Maratona. Una prodezza che, però, in casa granata, non è suonata come una sorpresa: quel ragazzone serbo dal fisico imponente si esibisce spesso sui calci piazzati, talvolta facendo gustose gare nel tiro dalla distanza con lo specialist­a Mihajlovic. Nella seduta di rifinitura di martedì, Mihajlovic lo ha fatto provare sul serio, con tanto di «copertura» del resto della squadra. E così, quando nel recupero Belotti ha conquistat­o quella punizione dai 25 metri, Sinisa lo ha chiamato e ha chiesto alla squadra di mettere in atto quanto provato in allenament­o. Valdifiori e De Silvestri in controllo a centrocamp­o, Lyanco e Bonifazi a coprire in mediana, e Molinaro arretratis­simo a presidiare il limite dell’area. Il resto lo ha fatto Vanja: rincorsa breve, tre passi e traversa. «In quel tentativo non ci vedo nulla di strano – spiega Mihajlovic –, è una cosa che avevamo provato in allenament­o e che avremmo fatto comunque».

CHE FAMIGLIA Figlio di un trequartis­ta e di una cestista, nato in Spagna dove giocava il padre, Vanja ha trovato la via più difficile per mettersi in luce: classe 1997, fratello minore del laziale Sergej, il portiere serbo nato in Spagna aveva visto sfumare il passaggio al Manchester United per problemi legati al permesso di lavoro ed è sbarcato in granata a fine gennaio (investimen­to da 2,6 milioni) accolto così da Urbano Cairo: «Ti chiamano il Donnarumma serbo, ma sarebbe bello se un giorno dovessero chiamare Gigio il Milinkovic italiano». Le prime parole di Mihajlovic, invece, erano legate alla fisicità: «E’ un portiere che riempie la porta». I 202 centimetri di altezza per quasi cento chili, infatti, lo rendono l’estremo difensore più alto della A, ancora più di Gigio Donnarumma che ha due anni in meno ma comunque una presenza scenica di grande impatto (1.96 per 90 kg). Le affinità fra i due non finiscono qui: entrambi sono nati a febbraio, un marchio di fab- brica per grandi portieri, visto che in quel mese sono nati il più grande (Dino Zoff) e uno dei migliori della storia granata (Luca Marchegian­i). Eppure nei primi mesi di prova Vanja non aveva convinto Mihajlovic che lo ha rimandato, perorando l’ingaggio di Sirigu. Ora, però, prestato alle mani sapienti del preparator­e dei portieri Paolo Di Sarno, Milinkovic cresce a vista d’occhio, e non solo con i piedi. E sta migliorand­o la tecnica: il titolare Sirigu è avvisato.

VANJA HA UN GRAN TIRO, L’AVREI FATTO CALCIARE ANCHE SULLO 0-0 SINISA MIHAJLOVIC SU VANJA MILINKOVIC

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GETTY La punizione calciata dal serbo Milinkovic: ha preso la traversa
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LAPRESSE Vanja Milinkovic, 20 anni, serbo nato in Spagna, è figlio di un calciatore, Nikola, e fratello del laziale Sergej. La madre, Milana Savic, era una cestista

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