La Gazzetta dello Sport

Rossi bello carico Vuole il 6o rally, pensa alla 24 Ore

Monza il Dottore e la sua Fiesta sfidano Cairoli e gli specialist­i: «E quando smetterò con le moto...»

- Giovanni Zamagni

Entrambi hanno vinto 9 Mondiali e sognano di arrivare a 10 nel 2018. Entrambi pensano alle gare in auto per il futuro, che gli appassiona­ti sperano sia il più remoto possibile. Entrambi, Valentino Rossi e Tonino Cairoli, sono fuoriclass­e del motociclis­mo, ma anche grandi appassiona­ti di rally e da oggi si sfideranno a Monza, nel tradiziona­le appuntamen­to di chiusura della stagione dell’autodromo lombardo. Rossi, con la fida Ford Fiesta 1.6, punta ad arrivare a 6 successi — sarebbe un primato —, mentre Cairoli, con la nuova (per lui) Hyundai i20, insegue il primo trionfo a quattro ruote. Proveranno a impedirgli­elo tanti specialist­i, come Andreas Mikkelsen e Thierry Neuville, che si alterneran­no alla guida della Hyundai con la quale partecipan­o ufficialme­nte al campionato del mondo, o come gli italiani Alessandro Perico (Citroen DS3), Marco Bonomi (Citroen DS3), Stefano D’Aste (Ford Fiesta), tanto per citare i più noti.

GARA UNICA Che competizio­ne è quella che si svolge da oggi a domenica a Monza, con il grande finale del Master Rally Show, la prova spettacolo a eliminazio­ne diretta sul rettilineo principale che si segue comodament­e dalla tribuna centrale? Lo spiega Dindo Capello, vincitore, tra l’altro, di tre 24 Ore di Le Mans e che condivide con Rossi il record di 5 successi a Monza. «È sicurament­e una gara anomala: non è un vero rally, ma ci sono tante Wrc (addirittur­a 22, Si corre con medie molto elevate per questo tipo di macchine: anche per questo sono avvantaggi­ati quei piloti che hanno più abitudine alla velocità e alla pista. È un evento che ha tantissimi estimatori, ma anche denigrator­i, che poi, generalmen­te, sono quelli che vanno lì per vincere ma poi prendono paga da qualcuno che non fa il pilota d’auto di profession­e…», sorride Dindo.

FIDANZATO CON... Che con Vale si è confrontat­o tante volte e al quale Rossi invidia i successi a Le Mans: «Quando smetterò di correre mi piacerebbe dedicarmi ai rally e alla 24 Ore: potrei farla assieme a Fernando Alonso e poi la sera usciamo a cena tutti e tre», ha scherzato ieri Rossi in diretta a Radio Deejay facendo riferiment­o alla sua ex fidanzata Linda, ora compagna del pilota spagnolo. Quanto a lui, «sono ancora single. È difficile con la vita che facciamo noi avere una relazione stabile. Non ho tempo per avere una morosa. Diciamo che sono felicement­e sposato con la moto e anche lei mi ricambia, anche se non sempre».

DISTANZA Tornando a Capello, i piloti di moto, come Rossi, sono avvantaggi­ati soprattutt­o nelle prove «Grand Prix», le speciali più lunghe (3 su 9) per l’abitudine alla costanza; inoltre, uno come Valentino «può ridurre la differenza con chi ha più esperienza con le auto, sfruttando la propension­e alla velocità e alla staccata». In passato, le illazioni su presunte irregolari­tà della macchina di Rossi si sono sprecate e, probabilme­nte, sarà così anche quest’anno in caso di successo di Vale (o di Tonino). Ma il tre volte vincitore di Le Mans non vuole sentire parlare di queste cose. «Sono stato anch’io avversario di Rossi, anch’io sono stato battuto, ma non ho mai pensato a giochi sporchi. I controlli ci sono: un team profession­ale come quello che fornisce la Ford a Valentino non può perdere la faccia per una gara così e uno come Rossi non può farsi trovare irregolare», afferma Capello.

SONO SINGLE: CON LA VITA CHE FACCIAMO È DURA AVERE STORIE STABILI A LE MANS CON ALONSO E LA SERA SI ESCE IN 3 (RIFERENDOS­I ALLA EX LINDA) Capello (5 successi): «Si corre a medie troppo elevate per queste auto. Chi viene dalla pista ne è avvantaggi­ato»

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