Milano, che errori in un brutto finale L’Efes la punisce
1L’Olimpia sbaglia tutto negli ultimi possessi Pianigiani: «Falliti tanti tiri smarcati. Ora resistere»
Questa fa male, molto male. Non tanto perché l’Efes era ultimo in classifica e non aveva mai vinto in casa nelle precedenti 4 partite (dati che non rispecchiano il vero valore dei turchi), quanto perché una gara chiave, contro un’avversaria diretta per quelle posizioni da raggiungere, insomma, una di quelle che devi portare a casa per forza se vuoi pensare di dare un senso a questa Eurolega, Milano l’ha persa molto più di quanto non l’abbia vinta l’Efes.
DETTAGLI Errori banali, undici rimbalzi d’attacco concessi ai rivali, nonostante alla vigilia Pianigiani avesse ripetuto più volte che sarebbero stati una delle chiavi del match, 3 addirittura dopo tiro libero fallito, tramutati in punti pesantissimi in un match senza padrone sino all’ultimo tiro. E ancora, 15 perse, il 5° fallo di Theodore su tiro da 3 di McCollum, giustiziere dell’AX con 10 punti nell’ultimo quarto, che grida vendetta, gli ultimi 3 possessi giocati senza arrivare a un tiro decente, o senza arrivarci proprio (Jerrells stoppato da 3 sulla sirena dei 24”, dopo una palla regalata all’Efes da M’Baye). Insomma, tutto quanto di buono Milano è riuscita a fare dal punto di vista caratteriale, reagendo al primo strappo interno (23-14) , restando sempre in partita, mettendo pure la testa avanti grazie al solito Gudaitis (42-48), trovando le energie mentali per rispondere alla sfuriata di McCollum con un 8-0 che illudeva, e ancora con Kalnietis da tre che pareggiava prima del finale confuso, non si tramutava in un successo fondamentale.
ASSENZE Questa fa male, ancora più del -32 interno con lo Zalgiris, perché una serata storta può capitare. Qui invece c’è un trend da invertire, un’altra partita persa per un possesso (dimenticate la tripla di Dragic a 2” dalla fine tirata giusto per far scadere il tempo). Chiaro, le assenze pesano (Cinciarini avrebbe fatto comodo al posto di Kalnietis nel finale per far ragionare la squadra) ma Goudelock non rientrerà sino al nuovo anno. E Jerrells non è in condizione, come spiega Pianigiani: «Ha un tendine d’Achille gonfio dopo essere stato buttato nella mischia subito e aver giocato 3 gare e mezza, tenuto conto dei 4 overtime tra Valencia e Avellino, e dopo l’Olympiacos non si è più allenato, facendo solo terapia». I suoi punti avrebbero fatto tanto comodo in una serata in cui l’Olimpia ha difeso alla grande, tenendo di fatto a 70 punti una squadra che viaggia a 79 di media.
UN POSSESSO E’ stata una sfida tattica, fisica, dominata dalle difese, a ritmo lento, decisa da un possesso. O meglio da un canestro, quello col libero aggiuntivo di Stimac a 37” dalla fine per il 70-68. Milano non riusciva a replicare con Jerrells e Dragic dall’arco fissava il 7368 con una tripla inutile per il punteggio ma ugualmente dolorosa perché sa quasi di beffa. «Peccato perché non ho nulla da rimproverare ai ragazzi – prosegue il tecnico AX –. Arriviamo da una settimana travagliata, con tanti infortuni e gente che nemmeno sapevamo se avrebbe giocato come Jerrells o Gudaitis. Ancora una volta veniamo battuti per un canestro, una situazione sfavorevole. Non mi appello alla sfortuna, ma una volta o l’altra ci andrà pure bene... Abbiamo sbagliato tanti tiri smarcati, forse per stanchezza o mancanza di condizione. Abbiamo avuto 2-3 occasioni per fare qualcosa per vincerla e non ci siamo riusciti. Se resistiamo a questo momento difficile e non perdiamo fiducia, giocando con questa mentalità, risaliremo la classifica. Ne sono convinto per quanto abbiamo fatto vedere sin qui». Ha ragione. Ma il tempo stringe e la classifica piange. Le basi per il futuro quest’Olimpia le sta gettando e sono solide. Sarebbe bello potesse raccogliere qualcosa anche nel presente.