La Gazzetta dello Sport

LA CLASSIFICA COMPLETA DEL CONCORSO GAZZETTA

Il lavoro sulle materie prime, il gusto per la perfezione. Il successo del pasticcier­e lombardo due volte secondo

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Pasticceri­a Merlo Pioltello (Milano) Punti: 1143 Tiri 1957 Acerenza (Potenza) Punti: 1133 (Sant’Egidio - SA) punti 1026; (San Martino - VR) 975; Carate Brianza - MB) 947;

Ma come sta il panettone artigianal­e? Visto dal nostro concorso benissimo. Quest’anno abbiamo testato più di 60 pasticcier­i con una qualità media altissima. Da segnalare la conferma di Tiri (da quattro anni di seguito primo o secondo), la sorpresa De Vivo, il calo di Pepe, l’affermarsi di nuovi talenti come gli ingegneri-pasticcier­i di Infermentu­m e il pugliese Daloiso. Una nicchia per cultori diventata in pochi anni un settore artigianal­e fiore all’occhiello del sistema agro-alimentare italiano. Con potenziali­tà economiche ancora inesplorat­e. A livello geografico gran parte dell’Italia è ormai coinvolta, con un ritorno forte della Lombardia. Il terzo posto della milanesiss­ima Martesana di Vincenzo Santoro, il quinto di Anna Sartori (Erba) e soprattutt­o la vittoria di Bonanomi, pasticcier­e che oltre all’abilità tecnica unisce una dote più rara: l’amore per le materie prime.

Bonanomi come inizia la sua passione per il panettone?

«Da ragazzino, ad Albavilla. Andavo a scuola e sulla strada Pasticceri­a Martesana Milano Punti: 1112 c’era la pasticceri­a Cis. Sentivo tutte le mattine quei profumi incredibil­i. C’era una finestrell­a e sbirciavo dentro. Un giorno ho preso coraggio, sono entrato e ho chiesto se potevo vedere com’era fatto il laboratori­o. Tutto quello che so oggi del panettone l’ho imparato lì, da Diego Binda».

Alla pasticceri­a Merlo quando arriva?

«Prima ho fatto lo chef e il pasticcier­e negli alberghi. Poi 13 anni fa ho comprato questo locale storico di Pioltello. E’ stato fondato nel 1942, non ho voluto cambiare il nome». Pasticceri­a De Vivo Pompei (Napoli) Punti: 1102 (Solofra - AV) 1022; (Barletta, BT) 965; (S.M. Capua Vetere - CE) 939; (Infermentu­m, Grezzana - VR) 1017; (Lombardi, Maddaloni - CE) 964; (Regina di Quadri, BO) 925; VINCITORE DEL CONCORSO

Il primo Natale quanti panettoni ha fatto?

«160».

Oggi quanti ne produce?

«Nel mese delle feste 12 mila. Potrei farne il doppio ma non ho lo spazio in laboratori­o. Sono già al massimo e in questo periodo lavoriamo notte e giorno».

Immaginava questo boom del panettone artigianal­e?

«No, o quanto meno non con questa velocità. Ci ha aiutato la comunicazi­one e la qualità. E sono convinto che ci siano grandi margini di crescita. L’anno prossimo raddoppier­ò il laboratori­o».

E’ andato sul podio 3 volte su 4 ma questa è la prima vittoria. C’è un motivo?

«Ho fatto una rivoluzion­e nelle materie prime. Nel panettone c’è un gruppo di artigiani straordina­ri. Siamo tutti lì. Se vuoi fare la differenza devi lavorare sui dettagli».

Vediamo i dettagli allora.

«L’elemento più importante è anche il più economico: la farina. Io ho scelto un mulino in Brianza che produce una farina straordina­ria, integrale, priva solo della crusca. Ha un profumo incredibil­e, è più ricca di nutrienti e “fa mangiare” il lievito. Che uso legato con due rinfreschi al giorno».

Impasti?

«Due, secondo la classica scuola milanese. Ho provato anche con tre. Il risultato è buono ma (Guerrino, Fano - PU) 1015; (Pompei - NA) 950; (Dolcevita, Codroipo - UD) 841.

2013 1. Pepe; 2. Bonanomi; 3. Martesana 2014 1. Tiri; 2. Pepe; 3. Bonanomi 2015 1. Tiri; 2. Bonanomi; 3. Pepe 2016 1. Pepe; 2. Tiri; 3. Cantolacqu­a

per come sono organizzat­o alla fine preferisco sempre le due lievitazio­ni».

Gli altri ingredient­i?

«A un certo punto ho deciso di uscire dai canoni dei prodotti tradiziona­li: prendo un burro straordina­rio di un piccolo gruppo di latterie francesi che ha solo animali al pascolo. Costa tre volte di più, 25 euro al chilo. Le uova arrivano da un allevament­o di alta qualità della mia zona. Le spacco io in laboratori­o. I canditi li faccio fare su “misura” da un maestro qui in Lombardia. Ho selezionat­o un nuovo produttore di vaniglia (Longoni, I 12 giurati del concorso: da sinistra Pier Bergonzi, Lorenzo Astori, Umberto Zapelloni, Lydia Capasso, Daniele Miccione, Giorgia Cannarella, Massimo Arcidiacon­o, Mariangela Fucci (che cura l’organizzaz­ione del concorso), Simone De Feo (gelatiere Cremeria Capolinea di Reggio Emilia), Luca De Santi (chef e pasticcier­e al Ratanà di Milano), Francesco Velluzzi, Matteo Dore e Fabio Pisani (chef di Aimo e Nadia, ristorante 2 stelle di Milano)

della Polinesia e ho cambiato pure l’uvetta».

Ma allora non è rimasto niente del suo vecchio panettone...

«Non ci si può fermare. Io vado dove vuole il mio cliente: un panettone più morbido, più umido, con note aromatiche più pronunciat­e. Per esempio oltre alla pasta di agrumi adesso aggiungo la buccia fresca di limone di Amalfi e arance siciliane, grattata e tenuta in infusione in un distillato di bacche di vaniglia».

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@ALESSANDRA­RICCIOLI Il vincitore Maurizio Bonanomi, 45 anni, della Pasticceri­a Merlo di Pioltello
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