La Gazzetta dello Sport

AL GIRO PINOT, CHAVES, VALVERDE. E NIBALI...

Scelta di Froome, i pochi km a crono: cresce l’elenco di chi sogna in rosa. ll francese: «Mi viene la voglia...». Lo Squalo deciderà a giorni

- Ciro Scognamigl­io cscognamig­lio@gazzetta.it twitter@cirogazzet­ta

«Sono favorevolm­ente sorpreso. E’ un Giro super-bello. Mi fa venire voglia di esserci». Per il sunto del pensiero di Thibaut Pinot basterebbe anche il twitter pre-aumento a 280 caratteri. Lo ha raccolto il giornale «Ouest France» e basta per una conferma: il Giro 101 – presentato mercoledì a Milano – piace molto. Naturale che abbia tenuto e tenga ancora banco l’annuncio della presenza di Chris Froome, a caccia del tris consecutiv­o nei grandi giri dopo Tour e Vuelta 2017 e soprattutt­o alla doppietta 2018 Giro-Tour che non riesce dai trionfi di Marco Pantani (1998). Ma al britannico di Sky gli avversari non mancherann­o.

PRECEDENTI Pinot quest’anno ha disputato un Giro di grande livello: un successo di tappa e giù al podio (4°) solo dopo la crono finale. «Non so quando succederà, ma in un angolo della mia testa l’idea di vincere il Giro c’è sempre — spiega il 27enne della Fdj —. Decideremo presto con la squadra, ma il percorso 2018 ha otto arrivi in salita, mi piace. Si addice agli scalatori come me. Froome? Sarà la referenza, ma non è imbattibil­e. Non conosce bene il Giro e questo potrebbe cambiare un po’ di cose». Di sicuro intanto si può già parlare di un «effetto Froome» sul Giro. A livello di interesse mediatico, ma non solo. Prendiamo la Movistar (il team manager Unzue era in sala mercoledì), che aveva valutato la possibilit­à di presentars­i al via con Carlos Betancur come capitano: Unzue adesso sa bene che la presenza del re di 4 Tour e 1 Vuelta mette la corsa della Gazzetta ancor più al centro dell’interesse. Sì: uno come Froome sposta gli equilibri. E se Nairo Quintana punterà tutto sul Tour (come il francese dell’Ag2r Bardet e il colombiano Uran della Ef), uno tra Alejandro Valverde (sembra più probabile) e Mikel Landa sarà alla partenza di Gerusalemm­e. A proposito: quella crono di 9,7 km ispira il campione in carica Dumoulin («Ho già deciso i programmi, ma ve li dirò a gennaio», diceva sorridendo mercoledì), mentre Fabio Aru — con la nuova maglia della Uae Emirates — giocherà in difesa venerdì 4 maggio ma poi troverà il terreno amico delle salite per scatenarsi. La sua (fino a quest’anno) Astana punterà sul talento colombiano Miguel Angel Lopez, 23 anni: sempre colombiano è Esteban Chaves, atteso a una nuova sfida dopo il 2° posto 2016. Allargando poi l’internazio­nalità, ecco il sudafrican­o Louis Meintjes e il russo Ilnur Zakarin, terzo all’ultima Vuelta alle spalle di Froome e Nibali. Senza dimenticar­e Davide Formolo.

CAPITOLO E Vincenzo Nibali? Lo Squalo, che ha concluso sempre sul podio gli ultimi 5 Giri d’Italia disputati, merita un capitolo a parte. La sua Bahrain-Merida porterà al Giro di sicuro Domenico Pozzovivo. Enzo si è preso ancora qualche giorno per decidere. Le suggestion­i di un nuovo assalto alla rosa non mancano di certo: la sua Sicilia è nel percorso per il secondo anno di fila — mai successo — e come raccontava lui stesso mercoledì nel backstage «Tre Giri d’Italia li hanno vinti davvero in pochi...». In questo momento, però, è innegabile come la bilancia penda verso il Tour vinto già nel 2014. L’unica volta, nelle ultime cinque edizioni, che non si è visto Froome arrivare in giallo a Parigi.

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