La Gazzetta dello Sport

INTER E’ QUI LA TESTA?

San Siro freme In 60 mila per strappare al Napoli il primato solitario che ai nerazzurri manca dal gennaio 2016

- Mirko Graziano INVIATO A APPIANO GENTILE (CO)

Freccia inserita, l’Inter è in corsia di sorpasso: battendo questo pomeriggio il Chievo i nerazzurri balzerebbe­ro solitari al comando. L’ultima volta da «padroni» risale a gennaio 2016, allenatore Roberto Mancini: il girone di ritorno fu poi un disastro e i nerazzurri chiusero quarti; posizione che allora consegnò un semplice pass per l’Europa League, ma che in questa stagione garantireb­be comunque l’accesso diretto all’Europa che conta. Insomma, il precedente non è del tutto nefasto.

VARI MOTIVI «E’ una gara da tre punti — dice Spalletti — Ogni partita mette a disposizio­ne tre importanti­ssimi punti e a quelli dobbiamo badare, non ad altri discorsi. Quando le big vincono bisogna mantenere il passo, quando perdono bisogna approfitta­rne. Se facciamo un’amichevole serve vincere per guadagnare in sicurezza. Insomma, bisogna vincere e basta». Vincere per restare l’unica imbattuta in Serie A. Vincere per arrivare psicologic­amente in palla anche fra sei giorni, nella tana della Juve. Vincere poi perché in un torneo simile potrebbe costare alla lunga carissimo lasciare punti per strada contro le cosiddette mediopicco­le. Questo c’è nella testa di Spalletti, che in ogni modo non alza scudi di prudenza di fronte ai sogni di un popolo che stasera vuole solo tornare a guardare tutti dall’alto verso il basso, una rarità dal dopo Mourinho in poi. «Che ci siano aspettativ­e è corretto e giusto — continua Luciano da Certaldo — Non ci siamo tirati indietro fin dall’inizio, né con i discorsi né con i fatti. Sappiamo prenderci le nostre beghe e portare in fondo un discorso corretto di risultati. Arrivare fino al traguardo da protagonis­ti è roba per pochi, e l’Inter vuole essere una di quelle due-tre squadre che si giocherann­o la competizio­ne o che saranno nelle quattro posizioni là davanti. Per cui non dobbiamo lasciarci turbare da niente, ci alleniamo per l’impossibil­e. Mi sono bastate un paio di settimane di lavoro in estate per capire con chi avevo a che fare, ovvero un gruppo forte, valido. L’ho subito detto: “Siamo forti, e lo faremo vedere”. Sono straconvin­to che non riperderem­o per strada quel che abbiamo costruito».

IL BLUFF DI ALLEGRI Spalletti sa bene di essere entrato in un momento cruciale del campionato. Le prime quattordic­i giornate a tavoletta (11 successi e 3 pareggi) hanno di fatto già prodotto una vittima eccellente nella corsa Champions: il Milan! Ora serve una nuova sgasa-

ta per cercare di allungare magari sulla pericolosi­ssima Lazio, potenzialm­ente l’ultimo vero ostacolo fra l’Inter e la Grande Europa: il 30 dicembre è fra l’altro in programma lo scontro diretto a San Siro. Insomma, concentraz­ione massima contro il Chievo, e non a caso Spalletti azzera subito gli eventuali alibi legati alle pesanti assenze di Gagliardin­i e Miranda: «Siamo attrezzati per poter sostituire adeguatame­nte tutti i titolari. Non ci sono alibi per chi veste una maglia come la nostra. Rinforzi a gennaio? Sono a posto così. Il miglior mercato è mantenere chi c’è già. I miei giocatori mi piacciono anche dal punto di vista morale». Allegri parla di Inter da scudetto, «ma sa benissimo che la più forte è la Juve. Lo dico fin dall’inizio, Max ha la squadra più attrezzata, ed è uno che sa assumersi le giuste responsabi­lità, non può pensarla in maniera diversa. A Napoli i bianconeri hanno fatto vedere con quale personalit­à sanno affrontare certe gare». Quindi si passa a Sarri, secondo il quale è un altro sport giocare una sola gara alla settimana. «Se Sarri vuole provare, arrivi pure settimo e giochi un altro sport. Noi vorremmo invece giocare sempre tre o quattro partite a settimana...».

INSIDIE Si torna infine a parlare di Chievo: «Sfida tosta, Maran sa prendersi in partita tutto ciò che gli spetta. Dovremo essere squadra, solo così potremo creare problemi ai nostri avversari. Loro sono di quelli che vendono cara la pelle».

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In caso di vittoria, l’Inter passerebbe in testa al campionato con 39 punti

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