Sulle fasce non c’è gara Così Icardi si è intristito
Cuadrado sgomma, mentre Candreva e Perisic non entrano mai nel vivo dell’azione
Se una sfida è bloccata, come Juve-Inter di ieri sera, ci sono soltanto due soluzioni per aprire la cassaforte: un calcio piazzato (diretto o indiretto che sia) o un dribbling vincente che spalanchi il corridoio verso la meta. Non accade nulla di tutto ciò, e così si spiega lo 0-0. D’altronde, la Juve tiene in panchina il giocatore più abile nell’uno-controuno, cioè Dybala, e l’Inter un elemento simile non ce l’ha proprio. Ma c’è un’altra differenza che la partita dello Stadium ha evidenziato: le prestazioni degli esterni. Bene quelli della Juventus, decisamente male quelli dell’Inter.
VOLATE I cross di Cuadrado e i colpi di testa di Mandzukic (anche se non sempre precisi) fanno pendere la bilancia più dalla parte dei bianconeri. Anche perché Candreva e Perisic non sono mai entrati nel vivo della manovra, non sono mai riusciti a «strappare» o a guadagnare la profondità. Allegri è stato abile a non concedere spazio alle spalle dei difensori, in modo da bloccare sul nascere le volate delle ali nerazzurre, mentre Spalletti ha patito non poco le sgommate di Cuadrado: sarebbe stato necessario raddoppiare la marcatura, andare in aiuto a Santon che, da solo, ha sofferto le iniziative del colombiano. I numeri chiariscono ancora meglio il concetto: la Juve ha scodellato nell’area di rigore avversaria ben 19 cross. L’Inter, invece, si è fermata a quota 7. E siccome i nerazzurri, là davanti, hanno un uomo come Icardi, che di cross ha bisogno come del pane, è logico che tutta la manovra offensiva ne risenta. Candreva si limita a 2 traversoni, Perisic ne fa uno in più. Troppo poco per pretendere di impensierire la retroguardia bianconera, sempre ben piazzata e attenta.
APERTURE Sarebbe necessaria una correzione di modulo, ai nerazzurri, per bloccare le avanzate dei laterali avversari. Cuadrado a destra è devastante: 8 cross. E a sinistra, siccome Mandzukic si affianca a Higuain nel ruolo di seconda punta, ci pensa Asamoah a buttarla in mezzo: 5 traversoni. In questo casi non sono soltanto i terzini a dover frenare i bollenti spiriti delle ali, ma tocca ai centrocampisti fare un passo laterale per chiudere gli spifferi. Né Vecino, né Brozovic, né Borja Valero si sono invece sacrificati in questo lavoro di copertura: i loro compiti, secondo i dettami di Spalletti, erano altri. A chiudere sulle ali bianconere dovevano essere, oltre a D’Ambrosio e Santon, gli esterni «alti» Candreva e Perisic. La scacchiera dell’Inter, con il passare dei minuti, si è fatta sempre più confusa. L’impressione è che i nerazzurri pensassero di dominare attraverso il possesso e il palleggio, com’è accaduto nella prima parte del primo tempo, quando i tocchetti di Borja Valero mandavano a vuoto i centrocampisti bianconeri, mentre la Juve ha sorpreso i rivali con queste immediate aperture sulle fasce.