La Gazzetta dello Sport

Roby, nostalgia e il tabù delle big: «Adesso voglio il salto di qualità»

Le mosse di Donadoni: tridente di lusso e Torosidis o Mbaye anti-Suso

- Luca Aquino BOLOGNA

Uno spareggio per il settimo posto. Nessuno avrebbe potuto prevederlo, invece il Bologna sale a San Siro guardando il Milan negli occhi, a pari punti. Meriti rossoblù e demeriti rossoneri vanno di pari passo in una situazione di classifica che aggiunge qualche significat­o in più alla sfida di Roberto Donadoni al suo passato. Due stagioni fa, con il gol di Giaccherin­i, giocò un brutto scherzo ai suoi vecchi tifosi, oggi vuole farsi rimpianger­e ancora un po’. Il Milan ha appena cambiato allenatore, non segna in casa dal 20 settembre ed è in un momento di paurosa involuzion­e. «Tutti si aspettavan­o di più da loro, ma hanno giocatori di qualità superiore alla media», sottolinea Donadoni. «Vivono un momento particolar­e, ma noi dobbiamo pensare solo a noi stessi. Dovremo aspettarci una prova di carattere da parte loro e non farci sorprender­e». Suso è l’uomo che può far scoccare la scintilla per il Milan e su di lui ci sarà un occhio di riguardo. Conoscendo le tendenze dello spagnolo, Donadoni starebbe valutando se optare per un giocatore destro sul fronte sinistro della difesa mettendo quindi Mbaye e Torosidis in ballottagg­io con Masina, che potrebbe finire in panchina. «Suso è un giocatore che può fare la differenza. Serve grande attenzione, soprattutt­o quando abbiamo noi la palla dovremo attuare le marcature preventive per non lasciargli spazio qualora si perda il possesso».

TABÙ GRANDI Quello che al Bologna è mancato nella scorsa stagione e nella prima parte di questo campionato è l’exploit contro una grande, sebbene sia stata una delle poche a fermare l’Inter con l’1-1 del Dall’Ara. Il definitivo salto di qualità potrebbe passare proprio da un buon risultato in questo tipo di partite e la squadra vista nelle ultime giornate sembra aver raggiunto la maturità per riuscirci. «Vogliamo essere competitiv­i con queste grandi squadre, lo abbiamo già dimostrato anche se il risultato spesso non è stato quello che si desiderava. Dobbiamo fare questo ulteriore passettino, acquisire la consapevol­ezza di potersela giocare con tutte». Ci proverà anche a San Siro, il Bologna, mettendo in campo tutta la qualità che possiede con il tridente Verdi-Destro-Palacio, che fra spirito da derby e voglia di rivalsa ha motivazion­i da vendere in questa partita. In difesa, invece, Donadoni può sfogliare la margherita. Gonzalez ha recuperato dal problema muscolare e potrebbe tornare titolare, ma anche gli altri tre centrali (De Maio, Maietta e Helander) sono in lizza per una maglia.

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LAPRESSE Roberto Donadoni, 54 anni, allenatore del Bologna dal 2015

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