La Gazzetta dello Sport

Mou-Guardiola la sfida infinita Nuovo capitolo a Old Trafford

Il portoghese punge Pep e il suo City «Loro perdono l’equilibrio facilmente...»

- Stefano Boldrini

ACuba c’è stata la Revoluciòn, in Corea del Nord c’è il dittatore e forse bisognereb­be rivolgersi al senatore Razzi per avere una spiegazion­e, ma perché in Moldova e Saint Kitts and Nevis non trasmetton­o il derby di Manchester? Solo quattro nazioni al mondo non si colleghera­nno oggi in diretta con l’Old Trafford, dove andrà in scena la sfida non solo tra due anime della stessa città, ma tra due scuole di pensiero: l’essenziali­smo di José Mourinho contro l’estetica di Pep Guardiola. Dalla Spagna all’Inghilterr­a la musica non cambia. I loro mondi, anche nello stesso recinto, restano lontani. Mou risiede in albergo, Pep abita con la famiglia in pieno centro. Sono due fiumi che scorrono paralleli, ma ogni acqua conserva il suo colore: un po’ come accade quando il Rio Negro incontra il Rio delle Amazzoni.

ULTIME Neve permettend­o, con gli 8 punti di vantaggio a favore del City, la sfida potrebbe riaprire il discorso Premier, o chiuderlo. Il pareggio sarebbe sicurament­e pro-City: mantenere la distanza di sicurezza consentire­bbe a Guardiola di gestire bene i mesi di dicembre e gennaio, i più pesanti. L’assenza di Pogba, squalifica­to, è un enorme punto a favore per il City, che recupera invece David Silva e non si è dovuto spezzare la schiena nella gara di Champions con lo Shakhtar. La sconfitta in Ucraina ha interrotto il ciclo di trionfi consecutiv­i nel modo più indolore: è maturata nel match più inutile. Se vince, il City eguaglia il record di 14 successi di fila stabilito dall’Arsenal nel 2002, ma, soprattutt­o, dà una spallata definitiva al campionato. Guardiola se la giocherà al meglio, anche se, con l’assenza di Stones infortunat­o, potrebbe piazzare una sorpresa al centro della difesa: Fernandinh­o. Mou dovrebbe preferire Fellaini come partner di Matic, ma la sua vera arma saranno gli strappi di Lingard, strepitoso contro l’Arsenal nel ruolo di trequartis­ta: la velocità dell’inglese può spaccare la difesa del City.

PAROLE Mou è stato morbido nella vigilia, ma si è tolto ugualmente qualche sassolino: «Se avessi cercato di fare proclami politici come quello di Guardiola sulla questione della Catalogna, non me l’avrebbero permesso». Che in Inghilterr­a il portoghese sia sempre nel mirino dei media e con Guardiola ci sia più indulgenza è nelle cronache quotidiane: nei confronti dell’allenatore catalano c’è una scorta abbondante di benevolenz­a. Ma la frase più importante di Mou è un’altra: «Quelli del City perdono l’equilibrio facilmente». Tradotto: si tuffano. Ci provano. Sembra quasi che il portoghese voglia mettere le mani avanti: la sua squadra è tra le più alte e fisiche d’Europa, mentre il City è più leggero.

CIFRE I numeri sono favorevoli al City. Il valore della rosa è stimato in 629,5 milioni di euro, quella dello United in 592,75. Il City è più giovane: 27,1 anni contro 27,5. La differenza reti è + 36 contro +26. Lo United ha solo uno straniero in più: 18 contro 17. Oggi però parlerà il campo e soprattutt­o i gol: talvolta riescono a ridurre in silenzio anche i numeri.

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EPA Pep Guardiola, 46 anni e Josè Mourinho, 54: oggi si sfidano

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