La Gazzetta dello Sport

Pastore e Di Maria Le riserve di lusso salvano Emery

Psg torna alla vittoria dopo due k.o., è già campione d’inverno. La terza rete è di Mbappé

- Alessandro Grandesso PARIGI

L’essenziale era non ripetersi. Non ripetere cioè le due ultime prestazion­i. Due stop inattesi. Soprattutt­o quello in casa della neopromoss­a Strasburgo: una figuraccia (2-1). E poi quello in Baviera, con tre schiaffi rimediati dal Bayern (3-1) che ha risvegliat­o incertezze europee di una squadra dalle ambizioni sfrenate in Champions, ma poi preda di improvvisi vuoti. Nonostante star alla Neymar, ieri assente per squalifica.

FUORICLASS­E Contro il Lilla, il Psg comunque è uscito dallo stagno, laureandos­i già campione d’inverno, con Mbappé e soprattutt­o Di Maria e Pastore. Gente che sarebbe titolare in qualsiasi altra squadra. Non a Parigi declassati al ruolo di controfigu­re, spinti in panchina dal brasiliano e da Mbappé. Il francesino da 180 milioni comunque ieri c’era. Brillante nel primo tempo anche con l’assist per il vantaggio di testa di Di Maria (28’). E con il sigillo finale (48’ s.t.). Pastore dal 1’ c’era solo per turnover a centrocamp­o, da mezzala al posto di Draxler, con Rabiot e un Verratti all’incipit del vantaggio. E anche del raddoppio con il recupero che libera Cavani. Movimento che prosegue con Di Maria e l’inseriment­o per il destro potente di Pastore (4’ s.t.). Per il resto, è un Psg senz’anima, che si accontenta di possesso palla e improvvise accelerazi­oni.

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