La Gazzetta dello Sport

Hirscher con l’handicap Pinturault dà spettacolo Via alla rivalità gigante

Marcel strappa un telo e chiude terzo: «Alexis favorito per la Coppa». Italia, è buio completo

- Simone Battaggia INVIATO A VAL D’ISÈRE (FRANCIA)

Per non vincere il gigante di Val d’Isère, Marcel Hirscher deve sbagliare platealmen­te all’inizio della seconda manche e poi infilare una mano su una porta, strapparne il telo, portarselo giù per qualche curva fino a quando riesce a scrollarlo via. «Errori che capitano quando non si è al 100%» riassume l’austriaco, che come al solito gioca a nasconders­i. Come se non fosse lampante che, se ieri ha vinto Pinturault, lui di certo non ha perso. «Per me Alexis non è il principale avversario per la Coppa — gigioneggi­a —. Per me lui è il grande favorito e il suo avversario sarà Kristoffer­sen. No, io non mi conto. Prima voglio vedere come vado in slalom, per me questo è un grande punto di domanda. Sì, ho recuperato la frattura al malleolo sinistro, ma mi mancano pali, chilometri, sedute di allenament­o».

IL RITORNO DI PINTU Vedremo oggi, su una Face de Bellevarde che per lo slalom si preannunci­a altrettant­o esigente, se l’austriaco è davvero in difficoltà. Per il momento il gigante di ieri ha detto che la grande sfida con Pinturault è ripartita e che per gli altri sarà difficile avvicinars­i. Ci sta provando Stefan Luitz, ieri secondo, di nuovo sul podio — a Val d’Isère ne ha centrati tre dei sei in carriera — dopo il terzo posto di Beaver Creek; il francese e l’austriaco, però, si sono divisi 17 degli ultimi 19 giganti di Coppa. Senza vittorie da 11 mesi, il ritorno campione di Courchevel fa rumore: «Sono partito su basi nuove — racconta il 26enne, da questa stagione seguito da uno staff personale —, ho anche cambiato gli sci. L’aver vinto mi sembra surreale dopo il 12° posto in America. Nella prima manche c’era parecchia neve accumulata, il fondo era a tratti aggressivo, a tratti meno, si vedeva poco. La seconda manche col sole è stata totalmente diversa. Hirscher? Ha buttato la vittoria». AZZURRI LONTANI La Francia c’è — tre uomini tra i 10, con Faivre 4° e Fanara 10° —, la Germania oltre a Luitz ha Schmid 6° (aveva il 40), per l’Austria oltre a Hirscher tra i migliori c’è Feller, 8°. E l’Italia? A una settimana dall’Alta Badia resta a guardare. Florian Eisath è il migliore, 12°. «Ho tribolato tanto, vedevo poco, non riuscivo a fare velocità». Manfred Moelgg è 24°: se ne va senza parlare dopo due manche storte. Il solo a sorridere è Giovanni Borsotti, 18°, che torna a punti proprio sulla Face de Bellevarde, dove due anni fa era stato 6° prima di due anni d’inferno per il ginocchio sinistro: «Non abbiamo mostrato ciò che valiamo. Nella seconda manche speravo meglio, ma resta un buon risultato». Luca De Aliprandin­i fa bene la prima parte della prima manche (3° tempo) e benino l’ultima parte della seconda, ma chiude 19°. «Non ho mai trovato il feeling. Ognuno di noi fa passaggi buoni ma poi sbaglia. Dobbiamo mettere tutto insieme, ci vuole tempo». «Sono deluso — spiega il capoallena­tore Max Carca —, ma evidenteme­nte il nostro livello è questo. Non credo sia una questione tecnica, manca un po’ di nerbo nell’attaccare. Gli errori li fanno tutti ma dopo due porte ripartono, mentre noi perdiamo la manche. Dobbiamo guardarci negli occhi, tirare fuori ciò che c’è da tirar fuori e ripartire».

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 ??  ?? A sinistra Marcel Hirscher, 28 anni, con la mano che trascina il telo della porta. Sopra, Alexis Pinturault, 26 anni
A sinistra Marcel Hirscher, 28 anni, con la mano che trascina il telo della porta. Sopra, Alexis Pinturault, 26 anni

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