Bene le mezzali in profondità E Kessie si sdoppia
Ha aiutato in difesa e accelerato in attacco: quattro tiri due cross e tre sponde Più opzioni per Suso
Nuovo Milan, vecchie abitudini. San Siro ha salutato la prima panchina rossonera di Gattuso in quella che per tanti anni è stata la sua arena, ma più che il carattere – difficile tra trasmettere ai giocatori in meno di due settimane di lavoro – interessava capire qualche indicazione tattica in più rispetto al debutto a Benevento. E nel 4-3-3 scelto per l’occasione, come sempre la manovra offensiva è stata affidata al talento di Suso, col solito compito: rientrare da destra sul sinistro, puntare la porta e inventare. Lo spagnolo ha chiuso con 4 tiri (2 nello specchio), un cross e tre occasioni create. La novità, rispetto al passato, semmai, è stata il movimento delle mezzali, alle quali non è stato richiesto il fraseggio nello stretto tra le linee, ma l’inserimento feroce in profondità. Un modo per dare a Suso immediatamente tre opzioni: il passaggio diretto sull’inserimento di Kessie (2 tiri nello specchio e due fuori, due cross e tre sponde), la ricerca di Kalinic da azionare come sponda sempre per liberare poi Kessie, o direttamente il cross sul palo lungo a premiare l’incursione di Bonaventura, non a caso poi autore della doppietta decisiva.
L’AZIONE TIPO La fotografia che rende chiaro il concetto arriva al 37’ del primo tempo e segue fedelmente lo spartito: Suso si accentra e cerca Kalinic, sponda in profondità per Kessie che invece di calciare cerca il cross rasoterra sul secondo palo dove Bonaventura viene anticipato dall’intervento provvidenziale di Torosidis. Azione da manuale per tempi di gioco e smarcamento dei tre protagonisti, e primi segnali positivi in mezzo ad altre sfumature grigie della prestazione del Milan. Ma ieri per Gattuso contava vincere e cominciare a vedere qualcosina di buono. Non può bastare chiaramente per soddisfare le ambizioni europee, ma è comunque un primo passo.