La Gazzetta dello Sport

Un capolavoro stile Hirscher «Rischio e vinco»

Sotto una fitta nevicata Italia inesistent­e, eccetto Gross: in testa nella 1a manche chiude 6°

- Simone Battaggia INVIATO A VAL D’ISÈRE (FRANCIA)

«Alla fine i più bravi sono finiti davanti un’altra volta» dice Stefano Gross mentre i fiocchi di neve ricoprono tutto, anche i suoi rimpianti. Il trentino è appena uscito dalla bufera dello slalom di Val d’Isère con un sesto posto che nemmeno accoglie con la rabbia lecita di chi era davanti a metà gara, tanta è la consapevol­ezza di avere a che fare con due fenomeni. Anzi, uno: Marcel Hirscher. L’austriaco timbra la 47esima vittoria di Coppa del Mondo, la sesta sulla Face de Bellevarde, e lo fa alla sua maniera: ottavo dopo una prima manche segnata dai «troppi errori», a metà mattinata scappa via il albergo, si isola da tutti, riguarda i video della prima discesa, sistema qualcosa sul materiale e si presenta al cancellett­o della manche decisiva per la solita lezione di sci.

LEZIONE No, nessuna dimostrazi­one di potenza questa volta. Il maestro sa che le condizioni non lo permettono, che la nevicata è diventata più intensa, più umida e perciò più problemati­ca, e che quindi bisogna essere precisi, costanti come un metronomo, solidi. «E’ stato veloce e disciplina­to» riassumerà Henrik Kristoffer­sen, che gli finirà alle spalle. «Era sempliceme­nte una situazione di “all-in” — dirà lui —. Ho pensato che valesse la pena scendere al cento per cento rischiando di uscire, piuttosto che rimanere cauti e finire dietro come a Levi. Pure io mi sono sorpreso». Lo svedese Andre Myhrer, che completa il podio, spiega che per arrivare davanti bisognava essere «puliti e intelligen­ti», ed è proprio questa la chiave del weekend che ha ristabilit­o le gerarchie delle discipline tecniche — Pinturault-Hirscher in gigante, Hirscher-Kristoffer­sen in slalom —: perché pur con i mille dubbi legati alla sua condizione, pur avendo sottolinea­to, alla vigilia, che in slalom gli mancavano davvero le giornate di allenament­o, che i due mesi di stop per la frattura al malleolo sinistro avevano un peso, Hirscher ha dimostrato un’intelligen­za estrema nel gestirsi, nell’affrontare le manche con razionalit­à. «Ha un grande acume nell’allenarsi e nel gareggiare — sottolinea Julien Lizeroux —. Quando uno ha il suo palmares, la sua esperienza, il suo fisico, la mancanza di allenament­o viene compensata dalla freschezza fisica e mentale. E dalla voglia». Hirscher è incappato in alcuni errori — due enormi nella seconda manche del gigante, due meno evidenti nella prima dello slalom —, ma ha comunque portato a casa 160 punti. «Sì, è stato un weekend straordina­rio — riassume il sei volte detentore della Coppa, che in conferenza stampa esordisce ringrazian­do gli addetti alla pista che hanno salvato la gara «con uno sforzo raro» —. Credevo di venire qui per capire a che livello fossi, non certo per iniziare a ragionare di punti». Quei punti che Hirscher vorrebbe inseguire anche in superG a Kitzbuehel e che a questo punto lo spingerann­o ad affrontare tutte le gare, senza saltarne alcuna per fare

 ??  ??
 ??  ?? Marcel Hirscher, 28 anni, austriaco, vanta anche 1 argento olimpico e 6 ori mondiali
Marcel Hirscher, 28 anni, austriaco, vanta anche 1 argento olimpico e 6 ori mondiali

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy