La Gazzetta dello Sport

Verona, parte la risalita Obiettivo quarto posto

Veneti schiaccian­o Milano. L’allenatore Grbic: «Quello che abbiamo fatto mi rende davvero orgoglioso, è una delle nostre migliori partite»

- Gian Luca Pasini INVIATO A BUSTO ARSIZIO (VARESE)

Operazione risalita. Dal PalaYamama­y di Busto Arsizio incomincia una settimana importanti­ssima per la Calzedonia Verona: con tre partite in otto giorni potrebbe fare un salto avanti in classifica pari alle ambizioni della società in questa stagione: visto che mercoledì recupera con Castellana a Bari, mentre domenica prossima ospita Vibo Valentia in casa. «Prima di guardare alla classifica io preferisco guardare alla qualità del nostro gioco. E quello che abbiamo fatto contro Milano mi rende davvero orgoglioso della squadra. Dalla battuta, alla difesa, al muro, all’attacco: siamo stati molto costanti e li abbiamo messi in forte difficoltà. Non so se questa è la migliore partita fra quelle che abbiamo giocato fino ad ora, ma di certo una delle migliori». Nikola Grbic è un allenatore soddisfatt­o e non potrebbe essere diversamen­te visto che la sua Calzedonia ha travolto la Revivre Milano (allenata dall’ex Andrea Giani) senza mezzi termini. Un successo talmente netto da rendere la partita quasi monotona. Se si eccettua una piccola lotta all’inizio del terzo set la gara non ha avuto dubbi su chi sarebbe stato il vincitore.

SERVIZIO E tutto è cominciato con la battuta veronese, pesante, costante e micidiale. Non ha concesso tregua alla balbettant­e ricezione di Milano che è andata in confusione abbastanza in fretta e (stranament­e) non ha avuto la lucidità di riprenders­i strada facendo. Un punto dopo l’altro il regista Daldello è andato a correre per il campo per cercare di servire i suoi attaccanti che con il passere dei set sono diventati sempre meno lucidi. Anche Nimir Abdel Aziz, che conduce saldamente la classifica marcatori, è finito nel gorgo, mentre dall’altra parte della rete il palleggiat­ore Luca Spirito ha saputo alternare con precisione i suoi schiacciat­ori chiudendo un con eloquente 52% in attacco (quasi il 20 per cento in più di quello che ha opposto Milano). «Penso che questa sia stata un’altra vittoria del gruppo spiega il ventiquatt­renne Luca Spirito - noi sappiamo di avere una squadra con tanti elementi validi. In questa gara sono usciti». Nell’unica incertezza di Stephen Marr (devastante per due set) c’è stato spazio anche per un ottimo inseriment­o di Manavi che ha dato la spinta decisiva (e che non andrà in Polonia con la sua ex squadra iraniana, ma resterà a giocare in Italia). DJURIC Fra i tanti più di questa gara anche avere rivisto in campo Mitar Djuric (seppure per un brevissimo passaggio). Un segnale che riavvicina sempre più il ritorno del bomber greco-bosniaco al rientro a tempo pieno, anche se il sostituto Stern non ha fatto rimpianger­e finora troppo l’assente. «Dipende sempre da come subisci le assenze. Se le vivi come qualcosa che ti manca è un conto. Io fin dal primo giorno ho detto ai ragazzi di viverle come una nuova sfida. Quelli che sarebbero andati in campo - continua il tecnico di Verona Grbic - sarebbero stati i migliori giocatori possibili per noi. E devo dire che la risposta che ho avuto è stata eccezional­e. Tutti quelli che sono stati chiamati in causa mi hanno dato grandi risposte. E questo ha finito per rendere anche un po’ più sicuri i compagni. Andiamo avanti su questa strada». Che potrebbe portare molto presto in zona quarto posto se l’operazione risalita della Calzedonia continua...

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TARANTINI Matteo Piano attacca contro il muro di Stefano Mengozzi

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