La Gazzetta dello Sport

DONADONI «IL MILAN AVEVA PAURA, SECONDO GOL DA INGENUI»

La rabbia del grande ex, che si è commosso a sentire il proprio nome urlato dalla Sud: «Avevo quasi voglia di scendere di nuovo in campo»

- Marco Guidi

Un Diavolo per capello. Sarà anche il «suo» Milan, ma per il grande ex Roberto Donadoni l’incrocio con i rossoneri sta diventando un tormento, nonostante l’inevitabil­e commozione a sentire il proprio nome urlato dalla curva Sud («Fa sempre piacere, ti viene quasi voglia di scendere in campo di nuovo»). Undicesima sconfitta da allenatore contro la squadra per cui faceva il tifo da bambino e con cui ha vinto tutto da giocatore, la quarta di fila. «C’è rabbia», ammette il tecnico del Bologna «Abbiamo preso il secondo gol in modo ingenuo, quando il Milan aveva più paura di noi. Ci è mancata qualcosina sull’1-1 per far male davanti, un controllo fatto bene al momento giusto o piccole cose così, perché i rossoneri qualche difficoltà ce l’hanno ed è evidente. Abbiamo patito la loro carica all’inizio: lo sapevo che sarebbero partiti forte e non siamo stati bravi a contenerli. Poi però non dovevamo perdere…».

TABÙ DA GRANDI Il Bologna fa fatica soprattutt­o con le big. Tra Inter, Napoli, Roma, Lazio gli emiliani hanno raccolto un solo punto. E ora il Milan: «Le prestazion­i ci sono sempre state», si difende Donadoni, «anche se è chiaro che le grandi hanno un tasso tecnico superiore. Forse siamo troppo preoccupat­i di non subire gli avversari e ci dimentichi­amo di fare noi quel qualcosa in più». I rossoblù hanno però subito l’occasione per smentire la statistica. Domenica al Dall’Ara arriva la Juventus campione d’Italia. Che sia la volta buona?.

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