L’Atalanta è il capolavoro di Gasperini E ora si sogna pure in Europa
Stagione da favola: quarto posto, Gagliardini e Kessie via a cifre record Con Napoli ed Everton le notti magiche
Dieci motivi per cui Gian Piero Gasperini è l’allenatore dell’anno, schierati con un 3-4-3 che suonerà familiare. Difesa, i numeri. Uno: ha portato l’Atalanta al quarto posto, il massimo di sempre. Due: è arrivato a 72 punti in A, che a Bergamo si erano visti con la frequenza di uno squalo bianco al guinzaglio per le vie del centro, di una giornata da 40 gradi a dicembre, di un bresciano acclamato come un eroe. Tre: ha fatto 14 punti in un girone di Europa League, riducendo Lione e soprattutto Everton a comparse disorientate. Centrocampo, le medaglie sul campo. Uno: ha ribaltato una squ adra che a settembre 2016 sembrava persa. Due: è l’allenatore che lavora meglio con i giovani. Caldara e Petagna hanno 22-23 anni e sembrano due giocatori esperti, come succede all’estero. Tre: produce utili. Dopo Kessie e Gagliardini, venduti per cifre vicine ai 30 milioni, provate a chiamare Percassi per chiedere quanto costa Cristante. Quattro: probabilmente ha velocizzato il processo di apprendimento. Con lui storicamente molti nuovi arrivi facevano fatica, oggi Cornelius e Palomino sembrano già a proprio agio. Attacco, i meriti più astratti. Uno: ha creato un marchio, uno stile. Nel bene e nel male, come gioca una squadra di Gasperini, gioca solo una squadra di Gasperini. Due: è uno scienziato di quasi 60 anni, in un calcio in cui la generazione più sperimentale è quella a cavallo dei 50. Un’eccezione. Tre: è un uomo con coraggio, che parla chiaro. Se non è soddisfatto del mercato – e succede, certo che succede – lo dice o lo fa capire.
LE PARTITE MANIFESTO Gasp ieri ha vinto due partite in una. Un’ora e mezza dopo Genova, è stato premiato ai Gazzetta Awards come allenatore dell’anno. Ha battuto Gianlorenzo Blengini, il c.t. della Nazionale di pallavolo maschile, e Maurizio Sarri. A proposito di Sarri, Napoli-Atalanta del 25 febbraio resta uno dei momenti centrali dell’anno gasperiniano: 0-2, doppietta di Caldara e certificazione delle ambizioni europee. Gasp ha chiuso il 201617 al sesto posto, è risalito fino al quarto, ora è ottavo. In una classifica fluida, sembra aver dato stabilità all’Atalanta: società che investe nel futuro, vive serena e qualche volta va in Europa. Ecco, l’Europa. Gasperini ha messo l’etichetta su Everton-Atalanta 1-5: «la partita perfetta». Andare in Inghilterra e vincere con l’intensità: c’è la possibilità che resti il manifesto di una vita. Vale GenoaJuventus 1-0 del 2014, gol al 94’ di Antonini, un difensore esterno che nel recupero aveva due piedi nell’area avversaria.
DICIANNOVE Un sito inglese recentemente ha candidato Gasperini per la panchina dell’Everton e FourFourTwo molto prima lo ha messo in classifica con i migliori allenatori del mondo: diciannovesimo, davanti a Spalletti, Luis Enrique e Sampaoli. Che sia giusto o sia troppo, la sensazione è che Gasp prima o poi passerà in qualche città per la rivincita: gli hanno tolto l’Inter dopo meno di tre mesi, merita un secondo tentativo in una grande. Nell’attesa, può offrire sacrifici agli dei delle palline da sorteggio. Lunedì ha pescato il Borussia Dortmund. Aubameyang, che lo ha incontrato in Genoa-Lilla dell’Europa League 2009, magari lo conosce ma in Germania, di sicuro, c’è qualcuno che lo sta sottovalutando. E Gasp, pensandoci, già sorride.