La rovesciata di Belotti ha capovolto tutto: «Il gol più bello»
Gallo e una rete che ricorderà per sempre: «Ma adesso devo ricominciare a segnare come allora»
Originale: la «chilena» di Unzaga. Elegante: Van Basten al Goteborg. Iconica: Parola sui pacchetti delle figurine. Chilometrica: Ibra all’Inghilterra. Surreale: Bressan al Barcellona di Guardiola, Figo e Rivaldo. Laterale: Djorkaeff alla Roma. Cinematografica: Pelé in «Fuga per la vittoria». La rovesciata ha una sua letteratura che si tramanda di anno in anno, di generazione in generazione. Andrea Belotti ha aggiunto un capitolo alla saga ribaltandosi in un tardo pomeriggio di fine agosto. Seconda giornata, Torino-Sassuolo 3-0. Cross di De Silvestri da destra, sforbiciata di Belotti all’angolo opposto. La Gazzetta e gli appassionati italiani hanno deciso che qu ello è il gesto tecnico più spettacolare del 2017: «Performance dell’anno», meglio della vittoria di Vincenzo Nibali al Giro di Lombardia e di Greg Paltrinieri campione del mondo dei 1.500 stile libero. Il Gallo ha confermato che a fine agosto sono cambiate anche altre classifiche: «Quel gol in rovesciata è il più bello della mia vita. Anche oggi, mi gratifica molto».
LA CLAUSOLA Il Gallo ieri sera era elegante, con la divisa del Toro, e disponibile alle solite mille foto. A un certo punto, prima dell’inizio degli Awards, un bambino con la maglia della Juve lo ha fermato e gli ha chiesto un autografo sulla 21 di Dybala. Mezzo secondo di gelo, da parte di chi con l’età ha perso l’ingenuità, poi tutti hanno ripensato all’amicizia con Bonucci e si sono messi a ridere. Un’ora dopo Cristina Fantoni ed Enrico Bertolino, i presentatori della serata, si sono travestiti da procuratori con Urbano Cairo: «Presidente, dopo questa sforbiciata si può sforbiciare anche la clausola?». Cairo ha sorriso e ha fatto sapere che no, non è il caso: al massimo quella clausola si può aumentare. Belotti aveva in mano una maglia autografata da mettere all’asta su CharityStars per la Fondazione Cannavò e ha omaggiato Francesco Totti: «Ogni parola che posso esprimere su Totti è riduttiva per una leggenda così. Provo solo ammirazione».
IL MOMENTO Il fatto è che la vita del Gallo da agosto si è rovesciata. Sembra un gesto di coerenza con il gol della vita, ma i tifosi del Toro eviterebbero di proseguire l’esperimento. Belotti non segna in campionato dal 20 settembre e, quando fa i confronti con il 2016, si intristisce: un anno fa, al 13 dicembre, era già a 11 gol. Non si sarebbe voltato prima di arrivare a 26 e diventare uno dei n. 9 di riferimento in Europa. Oggi invece Andrea fa discutere. Chi guarda il bicchiere mezzo vuoto dice che il Gallo non è in forma e forse ha sentito l’eliminazione della Nazionale dal Mondiale. Da quel giorno, ha segnato solo in Coppa Italia. Chi cerca la metà piena, considera che il Toro ha appena vinto in casa della Lazio. Belotti barra B e guarda avanti: «Vincere dà sempre fiducia e una vittoria su un campo così difficile, dà morale. Sabato contro il Napoli sarà una sfida importante». Ha ragione e il discorso vale per tutti, per il Toro e per Andrea: «Fisicamente mi sento a posto, la condizione fisica va bene. Più gol faccio, meglio è per me e per il Toro. Il gol arriverà, basta andare avanti a fare quello che sto facendo». Mihajlovic, che aveva il gusto della precisione anche da calciatore, correggerebbe: uguale ma spostato di qualche centimetro. Basta pali, ora i gol.